Dal palco del tradizionale raduno leghista a Pontida, Matteo Salvini ha aperto il suo intervento ricordando l’attivista americano vicino a Donald Trump, Charlie Kirk, ucciso nei giorni scorsi. “Permettetemi di chiedere a questa pacifica folla di dedicare un pensiero a colui che è stato dipinto come un bersaglio e ammazzato a fucilate, lascia una moglie e due bambini. Vi chiedo non un minuto di silenzio, ma un minuto di applauso che arrivi fino all’Arizona”, ha detto il leader della Lega e vicepremier, mentre sul maxischermo scorrevano le immagini del militante statunitense.

Un intervento di circa mezz’ora in cui Salvini ha toccato vari temi: dal rifiuto dell’impegno bellico in Ucraina al ricordo dei leader storici del centrodestra. “Non manderemo mai nostri figli e nipoti a combattere in Ucraina, non siamo in guerra contro nessuno”, ha ribadito, annunciando che da lunedì nei Comuni amministrati dalla Lega sarà depositata una mozione “per ricordare che l’Italia è contro la guerra”. Netto il no a “un piano di armo europeo e a un debito comune per comprare armi e carri armati”.

Ampio spazio ai ricordi: “Bossi è stato un uomo unico e geniale che dal nulla ha ridato forza e speranza – ha detto Salvini – facciamo arrivare a casa sua l’abbraccio di Pontida, l’affetto e la gratitudine. Siamo un popolo in cammino che lui ha risvegliato”. Poi il pensiero a Silvio Berlusconi, “un gigante che ha cambiato l’Italia”, e a Roberto Maroni.

Dal palco anche l’annuncio di una nuova mobilitazione: “Sabato 14 febbraio saremo protagonisti della più grande manifestazione che si ricordi per difendere valori, diritti, confini e libertà della civiltà occidentale. A testa alta, con le famiglie e gli amici”.