Una notte stellata ad Arzachena ha fatto da sfondo a un evento culturale di profonda emozione, dove l'arte della recitazione e della musica si sono fuse in una celebrazione dei grandi poeti della storia.

Il celebre attore e regista Giancarlo Giannini, maestro indiscusso del cinema e del teatro italiano, è stato il protagonista di una serata indimenticabile, offrendo la sua voce unica al recital "Le Parole Note".

L'evento è stato organizzato dalla Fondazione Bernardo De Muro, nata dall’evoluzione dell’Accademia Musicale, che opera tutto l'anno per promuovere la musica, l’arte e la cultura, ispirandosi ai valori e alla grandezza del tenore sardo Bernardo De Muro. Dal 2010 la presidente e fondatrice, Sara Russo, con grinta, passione e caratteristico entusiasmo, promuove attività di cultura e valorizzazione della sua amata terra, in particolare della Gallura, organizzando eventi a trecentosessanta gradi con artisti nazionali ed internazionali.

Dopo la fortunatissima edizione del Festival dello scorso anno (che ha ospitato, tra Luras Tempio, Arzachena e Santa Teresa Gallura, artisti del calibro di Michele Placido, Peppe Servillo, Sergio Muñiz, Laura Morante e Gian Marco Tognazzi), quest'anno -anticipando le celebrazioni ufficiali per il 70° anniversario della morte di Bernardo De Muro, previste nel 2026- è il turno di: Michele Placido e Nicola piovani ad Arzachena, Peppe Servillo a Nuchis, Francesco Nicolosi e il Kalòs Saxophone Quartet a Castelsardo, il Quartetto Saverio Mercadante a Viddalba, Ester Abrami con Anthony La Molinara a San Pantaleo, Crazy Ramblers Hot Jazz Orchestra a Porto Raphael e, gran finale, Francesco Demuro ad Olbia.

Nell'incantevole scenario del Nuraghe Albucciu, Giannini ha guidato il pubblico in un viaggio letterario che ha toccato le corde più intime dell'animo umano. Non si è trattato di una semplice lettura, ma di una vera e propria interpretazione, dove ogni parola, ogni pausa, ogni sfumatura ha preso vita, arricchita dalla straordinaria musicalità della sua voce. Il palcoscenico è diventato un ponte tra passato e presente, un luogo in cui le voci di Pablo Neruda, Federico García Lorca, Giacomo Leopardi, Dante Alighieri, William Shakespeare e altri immortali della letteratura, hanno risuonato con una forza rinnovata.

L'accompagnamento musicale della Marco Zurzolo Band, con composizioni originali del sassofonista e compositore Marco Zurzolo, ha creato un tappeto sonoro che ha esaltato la potenza dei versi. Le note del sassofono, del pianoforte e della batteria si sono intrecciate con la recitazione, creando un'esperienza sinestetica che ha reso l'ascolto ancora più intenso e coinvolgente.

In un'epoca dominata dalla velocità e dalla superficialità, serate come quella di Arzachena ci ricordano l'importanza della poesia e della musica come fari di speranza e custodi dei valori più profondi. Queste forme d'arte non sono semplici passatempi, ma strumenti essenziali per riflettere, per connettersi con la propria interiorità e con gli altri.

La poesia, con la sua capacità di condensare in poche righe un universo di emozioni, ci insegna a guardare il mondo con occhi nuovi. E la musica, linguaggio universale che trascende ogni barriera, ci unisce nel sentire comune, creando armonia dove c'è divisione.

Attraverso la voce di Giannini, l'amore cortese di Dante in "Tanto gentile e tanto onesta pare" ha dialogato con la profondità esistenziale dell'Infinito di Leopardi, portandoci a interrogarci sul nostro posto nell'universo. E ancora, la sferzante ironia di Cecco Angiolieri in "S'i' fosse foco" ha fatto da contrappunto al tormento interiore di Amleto nel celebre monologo shakespeariano "Essere o non essere", in un alternarsi di emozioni e prospettive che hanno toccato il cuore e la mente del pubblico.

Un posto d'onore è stato riservato a Pablo Neruda, poeta dell'amore e dell'impegno civile, la cui opera ha parlato di passione e di speranza, ricordandoci la bellezza della vita e l'importanza di credere in un futuro migliore. Attraverso i suoi versi, abbiamo rivissuto la forza dell'amore, la nostalgia per la terra lontana e la speranza che anima l'uomo di fronte alle avversità.

La serata si è conclusa con un lungo e caloroso applauso, segno di un'esperienza che ha lasciato un segno profondo. L'arte, nelle sue diverse espressioni, ha dimostrato ancora una volta di essere un faro in grado di illuminare il nostro cammino, offrendoci bellezza, ispirazione e la forza per affrontare le sfide del nostro tempo.