A seguito dell'adozione da parte della presidente della Regione Alessandra Todde di un'ordinanza straordinaria che dispone specifiche misure operative per il contenimento e l'eradicazione della Lumpy Skin Disease (Lsd), la dermatite nodulare che colpisce i bovini, l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente ha avviato le azioni necessarie per dare attuazione alle previsioni del provvedimento.

L'ordinanza, trasmessa a tutte le Province, autorizza l'avvio immediato delle operazioni di disinfestazione anche all'interno delle aziende zootecniche ed è corredata da un protocollo operativo per il controllo degli insetti vettori della malattia, redatto dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna sulla base di evidenze scientifiche consolidate e in linea con le direttive nazionali ed europee.

L'assessora Rosanna Laconi ha incontrato in videoconferenza gli amministratori di tutte le Province per definire tempi e modalità di intervento, illustrando i contenuti tecnici del protocollo, dalla gestione dei focolai larvali all'impiego mirato di insetticidi e concordando l'avvio immediato delle attività di disinfestazione e prevenzione in aree pubbliche e private, in coordinamento con le operazioni di biosicurezza aziendale. In questa fase, l'azione delle Province nelle aree private è circoscritta esclusivamente alle zone in cui siano accertati focolai attivi, così da concentrare le risorse disponibili e massimizzare l'efficacia delle misure di contenimento.

"La diffusione della malattia - dichiara l'assessora dell'Ambiente - ci impone interventi tempestivi, scientificamente fondati e condivisi tra tutte le istituzioni coinvolte. La lotta ai vettori è un intervento fondamentale, insieme alla vaccinazione, per contenere l'epidemia ed eradicare il virus dal nostro territorio".

L'Assessorato della Difesa dell'Ambiente, parte integrante della task force regionale per l'emergenza LSD, prevede di destinare 1,5 milioni di euro alle Province per finanziare le attività di disinfestazione e controllo dei vettori, assicurando un costante monitoraggio sull'efficacia degli interventi. Le azioni riguarderanno il trattamento di aree pubbliche e private, l'eliminazione di focolai larvali, l'uso mirato di insetticidi e larvicidi, e l'adozione di misure di biosicurezza in linea con i principi della gestione integrata dei parassiti (Integrated Pest Management - IPM) e del paradigma One Health, che collega salute animale, salute umana e tutela ambientale.