Il decreto nazionale firmato lo scorso 13 marzo dal ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, ha generato controversie in Sardegna a causa delle "restrittive" norme introdotte per le manifestazioni e le corse a cavallo. Molti eventi tradizionali rischierebbero infatti di essere annullati a causa di queste disposizioni. I Riformatori sardi stanno cercando di rivedere la normativa regionale per proteggere le autentiche manifestazioni culturali e religiose dell'Isola, presentando una proposta di legge al Consiglio regionale.

Caschetti e giubbini per i cavalieri, transenne lungo i percorsi, fondo della pista con caratteristiche particolari oltre a una serie di controlli affidati a un organismo tecnico sono disposizioni che, di fatto, "impedirebbero lo svolgimento di eventi storici come l'Ardia di Sedilo e tante altre manifestazioni equestri legate alla tradizione sarda", hanno sottolineato i promotori durante una conferenza stampa. "Il nostro obiettivo è mettere ordine nella materia - spiega il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca - La proposta nasce da una stretta collaborazione con le comunità interessate che meglio di tutti conoscono le realtà locali e i contesti dove si svolgono le manifestazioni".

Il provvedimento, costituito da sei articoli, propone la creazione di un registro per il patrimonio storico, culturale e religioso delle tradizioni popolari identitarie della Sardegna. Inoltre, stabilisce il riconoscimento automatico per gli eventi in corso da almeno 15 anni, istituisce un comitato tecnico per proteggere il patrimonio identitario, introduce norme riguardanti il benessere degli animali negli eventi che coinvolgono cavalli, e prevede regolamentazioni specifiche per percorsi storici e manifestazioni non competitive.

"Le manifestazioni storiche, religiose e culturali radicate nella nostra Isola non possono essere assimilate ad aventi sportivi e di spettacolo. La proposta di legge - chiarisce il primo firmatario Aldo Salaris - vuole affermare questo principio. Le tradizioni sarde non si toccano".

All'incontro con i giornalisti sono intervenuti anche i sindaci di Sedilo e Cossoine, Salvatore Pes e Sabrina Sassu. Categorica la posizione del primo cittadino del paese dell'Ardia: "Ieri, alla riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, c'è stato un duro scontro con i vertici della Prefettura di Oristano - ha sottolineato Pes - vorrebbero imporci delle regole che stravolgono una tradizione secolare. Questo è inaccettabile".