Per la prima volta nella storia, il Consiglio dell'Ordine degli Architetti PPC di Cagliari e provincia vede una maggioranza femminile. Con l'insediamento avvenuto ieri sera, sei delle undici posizioni saranno ricoperte da donne, in un ordine che si avvicina alla parità tra i suoi 900 iscritti: 411 donne e 489 uomini.

Dopo il mandato di Teresa De Montis come prima presidente donna (2017/2022), Barbara Moralis è stata eletta all'unanimità come nuova presidente, subentrando a Michele Casciu. Nata nel 1971 a Cagliari e laureata presso l'Università di Roma “La Sapienza”, Moralis è architetto, coordinatrice della sicurezza e Bim Manager. Ha già ricoperto il ruolo di consigliere responsabile della formazione per l'Ordine a partire dal 2021. A supportarla, ci saranno Jorge Burguez come vice presidente, Michele Mallus come segretario, Elena Cannas come tesoriere, insieme a Laura Zanini, Mauro Murru, Johnny Rosas, Carla Pes, Silvia Gibillini, Marta Scanu e Gabriele Casu. Moralis, professionista indipendente, si occupa di progettazione esecutiva, pianificazione, efficientamento energetico, direzione lavori e gestione dei sistemi di qualità.

Nipote di Luigi Moralis, importante commerciante siderurgico, tristemente noto perché vittima di uno dei primi sequestri dell'anonima, racconta: "Devo molto ai miei nonni e molto deve a loro la nostra città e la nostra Isola. Credo di aver ereditato la stessa grinta, la capacità di visione e la loro praticità che metto al servizio dell'Ordine, ma anche e forse soprattutto della comunità. Abbiamo la responsabilità di affrontare le complesse sfide legate alla gestione sostenibile delle città e dei territori. In un'epoca di rapidi cambiamenti climatici, declino demografico e accelerazione tecnologica, è fondamentale ripensare il modo in cui viviamo e interagiamo con l'ambiente urbano. Ringrazio il presidente uscente Michele Casciu; il nuovo consiglio lavorerà in continuità con quanto fatto negli scorsi anni, raccogliendo il suo invito ad assumerci la responsabilità di pensare, immaginare e realizzare per gli altri ciò che ancora essi stessi non vedono con etica e profondo rispetto dei luoghi e della comunità, entrambi in continua trasformazione".