Si rischia l’incidente diplomatico tra Italia e Francia. L’Eliseo ha convocato l’ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D’Alessandro, dopo le frasi pronunciate dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron.

Rispondendo a un giornalista che gli chiedeva un commento sull’ipotesi di un esercito europeo da inviare in Ucraina, proposta dal capo dell’Eliseo, Salvini ha replicato con un’espressione dialettale milanese: “A Milano si direbbe taches al tram: attaccati al tram. Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina”.

La risposta non è passata inosservata. Poche ore dopo, il ministero degli Esteri francese ha convocato la rappresentante diplomatica italiana, definendo le parole del leader leghista “commenti inaccettabili”. Una fonte del Quai d’Orsay, citata dall’agenzia Afp, ha precisato che quelle dichiarazioni “sono contrarie al clima di fiducia e alle relazioni storiche tra i due Paesi, nonché ai recenti sviluppi bilaterali che avevano evidenziato forti convergenze, in particolare sul sostegno incrollabile all’Ucraina”.

Salvini, dal canto suo, ha cercato di ridimensionare la portata delle sue affermazioni: “Ho letto che hanno chiamato l’ambasciatore per lamentarsi. A un giornalista che mi ha chiesto cosa pensassi della proposta di Macron ho risposto in milanese ma cordiale, non era un insulto”. Poi ha aggiunto: “Sono contrario a mandare i nostri figli a combattere in Ucraina. Non ho insultato Macron, ho solo detto che se insiste tanto con la guerra e con l’esercito europeo, allora ci vada lui”. Ma il leader della Lega ha poi rincarato la dose: “Stando agli ultimi dati, l’80% dei francesi non vede l’ora che Macron se ne vada”.

Il caso ha subito scatenato un’ondata di commenti in Italia. Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia e responsabile Esteri del partito, ha ricordato che “la politica estera italiana spetta al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri» e che «l’accaduto non cambierà i nostri rapporti di amicizia con la Francia, pur nelle diverse sensibilità”.

Dalla Lega, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo ha ribadito la linea: “Se Macron smentisce la volontà di inviare soldati europei in Ucraina, problema chiuso. Continuare a tirare in ballo ombrelli nucleari, eserciti e missili europei non aiuta: lasciamo che gli spiragli di pace vadano avanti, lasciamo lavorare Trump e chi vuole davvero la pace”.

Di diverso avviso le opposizioni. "Non credo proprio che alimentare un litigio con la Francia sia nell'interesse dell'Italia", dichiara Piero Fassino, presidente del gruppo di amicizia parlamentare Italia-Francia e deputato del Pd. "Italia e Francia - sottolinea - sono legati da intensi vincoli storici, culturali, politici ed economici, un patrimonio prezioso che non può essere compromesso da meschine polemiche strumentali. E peraltro proprio di fronte a uno scenario europeo e internazionale segnato da forti criticità, Italia e Francia hanno la responsabilità di agire insieme per dare all'Europa forza e credibilità. Ricordo che tra poche settimane celebreremo il quarto anniversario del Trattato del Quirinale con cui Roma e Parigi si sono impegnate a una cooperazione permanente su tutti i temi di interesse bilaterale, nonché sui dossier strategici dell'agenda europea e internazionale". "Anziché alimentare dannose diatribe, sarebbe utile che i due governi lavorassero insieme e senza remore a dare piena attuazione al Trattato", conclude Fassino.

"Salvini è il vicepremier e se lo dimentica sempre e conseguentemente usa un linguaggio volgare non adeguato al ruolo che riveste - dichiara Angelo Bonelli, parlamentare di Avs, in una nota - Meloni dovrebbe insegnare o quanto meno ricordare a Salvini come ci si comporta e pertanto dovrebbe censurare le parole del suo vicepremier che hanno provocato un incidente diplomatico tra Italia e Francia. Che i militari italiani non debbano andare in Ucraina è fuori discussione ma con il linguaggio da osteria Salvini dimostra di non essere adeguato al ruolo che ricopre".