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Gian Franco Satta ha annunciato ufficialmente le sue dimissioni da assessore regionale all’Agricoltura, una decisione maturata, come ha spiegato lui stesso, "dopo settimane in cui il mio ruolo veniva messo in discussione, pur senza alcuna critica sui risultati dell’assessorato".
Il passo indietro è arrivato nella sede di Laore, al termine dell’incontro con i giornalisti. "È una decisione maturata con serenità e grande senso di responsabilità perché ritengo che il comparto che ho avuto l'onore di guidare debba essere rappresentato da un assessore che abbia una stabilità politica" ha detto.
"Sono settimane che il mio ruolo è messo in discussione di fatto, non per i risultati che nessuno mai mi ha contestato, quindi è difficile da capire, vengo dal mondo del lavoro perché ho amministrato aziende e so benissimo cosa vuol dire dare risposta ai lavoratori e alle nostre imprese - ha aggiunto davanti ai giornalisti - sono un uomo delle istituzioni e non era mia intenzione indebolire la figura della presidente".
Satta era stato nominato in quota Progressisti, ma da mesi il partito guidato da Massimo Zedda aveva chiesto una sostituzione. Una distanza politica ormai insanabile, con il gruppo che non si riconosceva più nel consigliere regionale originario di Nulvi. È proprio questa frattura a fare da sfondo alle dimissioni: uno scontro tutto interno all’area progressista che, nelle ultime settimane, si era trasformato in una pressione crescente sull’assessore.
Ora la palla passa alla presidente della Regione Alessandra Todde, chiamata a un rimpasto inevitabile. In cima alla lista dei possibili successori c’è Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, che potrebbe subentrare già nei prossimi giorni.












