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Una donna di 93 anni è morta allo Spallanzani di Roma a causa del virus della West Nile. La paziente, originaria di Cisterna di Latina, era stata inizialmente ricoverata all’ospedale San Paolo di Velletri, per poi essere trasferita nella struttura romana specializzata in malattie infettive. Si tratta del quarto decesso accertato nel Lazio dall’inizio dell’estate e del decimo a livello nazionale.
Il virus continua a diffondersi nella regione: secondo il bollettino del 1° agosto, sono stati rilevati 12 nuovi casi, di cui 9 con febbre e 3 con sindrome neurologica. I contagi riguardano soprattutto la provincia di Latina: Aprilia, Cisterna di Latina, Latina, Pontinia, Sezze e Sonnino. Il totale delle infezioni confermate nel Lazio sale così a 73.
A livello nazionale i casi superano quota 100, in aumento rispetto agli 89 riportati nell’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (aggiornato al 30 luglio).
Gli esperti ribadiscono che l’infezione non si trasmette da persona a persona, ma solo attraverso la puntura di zanzare infette. Per questo si invita la popolazione a rispettare le misure di prevenzione (eliminare ristagni d’acqua, usare repellenti e zanzariere), mentre al momento – assicurano le autorità sanitarie – la situazione è sotto controllo.
Martedì 5 agosto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, riferirà sulle misure di prevenzione e di contrasto della diffusione del virus West Nile davanti alla 10ª Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato.