Giornata cruciale sul fronte giudiziario per la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde. È atteso per oggi, presso il Tribunale di Cagliari, il deposito del ricorso in appello da parte dei suoi legali contro la sentenza emessa lo scorso 28 maggio, con cui il Tribunale ha di fatto confermato l’ordinanza-ingiunzione di decadenza pronunciata dal Collegio di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello. Un provvedimento che infligge una sanzione da 40mila euro e trasmette gli atti al Consiglio regionale, per presunte gravi irregolarità nei rendiconti dei finanziamenti e delle spese sostenute durante la campagna elettorale per le regionali del 2024.

I legali della governatrice pentastellata, nel motivare l’appello che deve essere formalmente trasmesso entro domani, contestano non solo il merito della decisione, ma anche il metodo: secondo la difesa, i giudici di primo grado avrebbero oltrepassato i limiti dell’ordinanza originaria, introducendo un nuovo capo di contestazione — l’omessa presentazione del rendiconto — che non era mai stato sollevato nei precedenti gradi di giudizio.

Parallelamente, sempre nella giornata di oggi, è attesa l’approvazione in una seduta straordinaria della Giunta regionale del secondo ricorso alla Corte Costituzionale, che contesta le attuali norme nazionali sulle campagne elettorali, invocando un conflitto di attribuzioni tra enti dello Stato. Questo nuovo ricorso si aggiunge al primo già presentato dalla Regione Sardegna, e scaturisce da una mozione approvata a maggioranza in Consiglio regionale, che ha ritenuto lesiva delle prerogative dell’ente l’applicazione di norme statali alla specifica realtà sarda.

La Consulta potrebbe decidere di accorpare i due ricorsi in un unico procedimento, con conseguente rinvio dell’udienza pubblica sul primo ricorso, attualmente fissata per il prossimo 9 luglio.