La Giunta regionale ha approvato una significativa modifica alle modalità di erogazione del contributo economico destinato alle partorienti residenti in aree remote della Sardegna, in particolare sulle isole minori e nei Comuni con difficoltà di accesso ai servizi sanitari.

Questa decisione è stata presa su proposta dell'Assessore dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale. Secondo quanto dichiarato da una nota ufficiale della Regione, questa modifica mira a migliorare l'equità nel processo di identificazione delle beneficiarie, considerando le effettive condizioni territoriali e infrastrutturali che influiscono sui tempi di percorrenza verso i punti nascita. Tale provvedimento aggiorna la precedente deliberazione n. 36/48 del 9 luglio 2025.

"Si tratta di un impegno concreto per la parità territoriale - spiega l'assessore della Sanità Armando Bartolazzi -. Con la nuova deliberazione, la Regione intende garantire un sostegno più equo alle madri che vivono in aree con limitata accessibilità ai servizi sanitari, rafforzando la tutela del diritto alla salute e la coesione territoriale".

Il tempo necessario per raggiungere il punto nascita più vicino dal Comune di residenza è stato recentemente modificato da 60 a 54 minuti, includendo un margine di flessibilità del 10% per adattarsi alle diverse condizioni topografiche e stradali delle aree meno accessibili. Le condizioni per accedere al contributo restano immutate: le donne che risiedono da almeno un anno nei Comuni specificati dal decreto assessoriale e che hanno partorito (o interrotto la gravidanza dopo il 180° giorno) presso un punto nascita del Servizio Sanitario Regionale possono beneficiare di un rimborso di 1.500 euro, senza necessità di rendicontazione.

Le richieste relative agli eventi del 2024 dovranno essere presentate entro il 31 dicembre 2025 e saranno gestite in base all'ordine temporale di ricezione, nel rispetto delle risorse disponibili. Questa iniziativa, finanziata con un ulteriore stanziamento di 500.000 euro per il 2025, fa parte di una serie di interventi mirati a contrastare l'isolamento geografico e a sostenere la natalità nelle zone periferiche della Sardegna.