È nata oggi la giunta comunale di Nuoro guidata dal neo sindaco Emiliano Fenu che ha giurato, intorno alle 10,30 nella prima seduta del consiglio comunale, presieduto da Elia Cara (Pd) eletto presidente dell'assemblea con 19 voti favorevoli e 6 schede bianche. Carai ha ottenuto due voti in più rispetto alla maggioranza.

Oltre alla conferma che Fenu mantiene la delega al Bilancio, arriva all'ultimo un piccolo colpo di scena con il congelamento della nomina di Gianni Cossu, in quota Sinistra Futura, ad assessore della pubblica istruzione, settore che rimarrà per ora nelle mani dello stesso sindaco.

Confermati gli altri componenti della giunta: Natascia Demurtas (Pd) va alla Cultura, sport e Turismo ed è anche stata nominata vicesindaca. Pino Mercuri (M5s) guida l'assessorato alle attività produttive, Suap, Urbanistica, Cimitero e Pratosardo; Mariangela Crabolu (Psi) agli Affari generali, sviluppo promozione territoriale e rurale, società partecipate, comunità energetiche e digitalizzazione, programmazione europea; Marco Canu, (Uniti) all'Ambiente, patrimonio e polizia locale; Adriano Catte (Progressisti) ai Servizi sociali; Giulia Corda (Avs) ai Lavori pubblici e rigenerazione urbana.

La giornata era iniziata con qualche imbarazzo per la notizia che alcuni consiglieri proclamati eletti risulterebbero avere dei carichi pendenti verso l'ente, come ha sottolineato anche il segretario comunale. Tuttavia, non si è parlato di decadenza immediata, ma di una convalida dell'elezione con la possibilità che eventuali contestazioni portino i consiglieri a regolarizzare la propria posizione nei tempi previsti dalla legge.

Nel suo discorso Il sindaco Fanu ha parlato di "grande occasione per la città e l'opportunità di invertire il trend negativo e lo spopolamento". Ma anche sottolineato più volte le parole "rispetto e responsabilità che devono guidare l'attività di maggioranza e opposizione nella consiliatura appena inaugurata".

Nella prima seduta del consiglio comunale è comparsa sul primo banco, dove siede Irene Melis del Pd, anche una bandiera della Palestina.