“Una misura nata male e finita peggio: i cantieri lavoro non sono uno strumento per colmare le carenze croniche di personale sanitario, né possono sostituire il diritto di chi ha vinto una selezione pubblica a essere assunto con trasparenza e dignità”.

Michele Pais, esponente della Lega ed ex presidente del Consiglio regionale della Sardegna, si è espresso così contro l'utilizzo degli Operatori Socio Sanitari (OSS) impiegati tramite i cantieri lavoro e attualmente operanti presso l'AOU di Sassari.

“Quei lavoratori – denuncia Pais – avrebbero dovuto essere impiegati in progetti distinti dalle ordinarie attività degli OSS. Ma nessuno ha mai chiarito in cosa consistessero questi progetti. Di fatto, questi lavoratori, assunti per un anno, vengono utilizzati per coprire turni in reparti in grave sofferenza, andando a sopperire a carenze strutturali che dovrebbero essere affrontate con il naturale scorrimento della graduatoria degli idonei, e non con artifizi che ledono i diritti di chi ha superato un regolare concorso”.

“Alla AOU di Sassari c’è chi, assunto con i cantieri, si trova in un limbo fatto di mansioni dequalificanti e sottratte alle cooperative o agli interinali - spiega - e chi, peggio ancora, viene lasciato da solo in turno a sostituire personale strutturato, in totale violazione contrattuale e di legge”.

“La denuncia contro la dannosità dei cantieri lavoro in ambito sanitario - continua - era stata prontamente sollevata dalla Lega anche attraverso consigliere regionale, onorevole Alessandro Sorgia, sin dal primo momento della loro ideazione. Una critica lucida e fondata, che oggi trova piena conferma nei gravi disagi che si stanno verificando”.

“Da subito – prosegue Pais – abbiamo segnalato che un ospedale non fosse un cantiere dove fare sperimentazioni che partivano già con il segno del fallimento e dell’improvvisazione, e che l'assessora regionale al lavoro ha difeso con arroganza, rifiutando ogni confronto. Probabilmente anche col suo collega della sanità”.

“Oggi – conclude Pais – dobbiamo prendere atto del fallimento di questa misura: non solo la graduatoria non è stata utilizzata come auspicato e necessario, ma anche chi è stato assunto con i cantieri sta vivendo situazioni di disagio e sfruttamento. La sanità non può essere terreno di improvvisazione. I pazienti hanno diritto a professionalità vere, e chi ha vinto un concorso ha diritto a essere assunto senza escamotage".