Una sfida nella sfida quella che ha visto impegnati Yerry Mina e Alvaro Morata in occasione di Como-Cagliari. Un duello psicologico da cui è uscito nettamente vincitore il difensore rossoblu, quando alla ripresa l'attaccante, demoralizzato, ha chiesto il cambio al suo allenatore dopo essere stato ammonito per una reazione esagerata nei confronti del colombiano.

Nel post partita Cesc Fabregas, allenatore del Como, invitato a commentare l'episodio aveva declinato: "Non commento giocatori così, ci dovrebbero pensare gli arbitri", ha detto stizzito. Qualche minuto più tardi, davanti alle telecamere era arrivato il messaggio del difensore sudamericano, che non si è lasciato andare a mezzi termini: "Non me ne frega un ca**o se ci sono mia mamma, mia moglie o mia figlia. Vado sempre forte su ogni pallone, questo lo sapete bene".

A una settimana di distanza è tornato sull'episodio anche Fabio Pisacane, tecnico del Cagliari: "E' brutto che sia stato messo alla gogna mediatica - afferma -. In passato c'erano giocatori violenti sul serio. tra morsi, testate e interventi durissimi".

"E allora - si domanda Pisacane - perché non dire che il nervosismo di Morata nasce dall'incrocio con un campione? Vivi una partita nella partita, con mestiere ma senza violenza. Quello che sta accadendo con lui, oggi, è anche un'offesa al Var. Non vorrei che gli fossi impedito di giocare le sue partite come ha sempre fatto", conclude l'allenatore.