È stato condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione Dimitri Iacono, 33 anni, arrestato nel dicembre 2024 dalla Squadra Mobile di Sassari con l’accusa di aver sequestrato, picchiato e minacciato con una pistola un imprenditore algherese per costringerlo a consegnargli 50mila euro.

La sentenza è stata pronunciata oggi dal gup Sergio De Luca del Tribunale di Sassari, al termine del processo celebrato con rito abbreviato nel quale l'imputato era difeso dagli avvocati Elias Vacca e Marco Salaris.

La pm Enrica Angioni aveva chiesto una condanna a 20 anni, chiedendo la riqualificazione del reato a sequestro di persona a scopo di estorsione.

Iacono e un complice minorenne, nello scorso dicembre, avevano avvicinato un imprenditore della nautica che opera ad Alghero e, minacciandolo con una pistola, erano saliti sulla sua auto, lo avevano costretto ad andare lungo la strada per Bosa e a fermarsi dopo pochi chilometri in un viottolo rurale.

Qui lo avevano picchiato, Iacono lo aveva anche colpito alla testa con il calcio della pistola per farsi consegnare 50mila euro. I due avevano anche esploso un colpo di pistola, frantumando uno dei vetri dell'auto, una Bmw. L'imprenditore terrorizzato e ferito dalle botte ricevute, aveva acconsentito al pagamento.

Le indagini lampo della Squadra mobile di Sassari, guidata dal dirigente Michele Mecca, avevamo portato all'arresto di Iacono e del complice, dopo appena tre giorni.

Iacono era uscito dal carcere poco prima il fatto, dopo una condanna a 14 anni per un omicidio avvenuto nel febbraio del 2014.