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All'alba di oggi, lunedì 15 dicembre, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia, supportati dalle Stazioni locali e dallo Squadrone Eliportato Cacciatori "Sardegna", hanno messo in atto 21 misure cautelari disposte dal G.I.P. del Tribunale di Cagliari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, dopo un'indagine complessa su due presunti gruppi criminali distinti coinvolti nel traffico di droga, attivi in Sardegna con ramificazioni sul territorio nazionale.
Le misure includono 10 arresti in carcere, 6 arresti domiciliari e 5 obblighi di dimora, che hanno interessato diverse province tra cui Sassari, Nuoro, Cagliari, Bergamo, Latina e Novara. L'indagine avviata nel 2019 ha rivelato un intricato sistema criminale coinvolto nella produzione, importazione e distribuzione su larga scala di cocaina e marijuana.
Le attività investigative, che hanno coinvolto intercettazioni, pedinamenti, sequestri mirati, accertamenti patrimoniali e acquisizioni di chat tramite rogatorie internazionali ed Europol, hanno identificato due presunte associazioni criminali autonome, ma interconnesse. La prima rete, composta da undici persone, si occupava dell'approvvigionamento di cocaina dalla penisola attraverso contatti con altre organizzazioni criminali in varie regioni italiane. La seconda, formata da cinque persone, si concentrava sulla produzione e distribuzione di grandi quantità di marijuana in Sardegna.
Le prove raccolte indicano che una parte della marijuana sarebbe stata scambiata regolarmente con la prima associazione per finanziare l'acquisto di cocaina, con un rapporto approssimativo di 50 kg di marijuana per 1 kg di cocaina. Complessivamente sono stati documentati oltre 200 kg di cocaina e più di 450 kg di marijuana movimentati, con un valore stimato di circa 3 milioni di euro.
Olbia è stato il punto strategico per la logistica, la custodia, la distribuzione e le trattative, grazie alla presenza di affiliati con collegamenti diretti ai fornitori.
Operazione Polo Ovest, resi noti i nomi dei destinatari delle misure
Il provvedimento restrittivo è stato disposto con ordinanza firmata dal gip Elisabetta Patrito, su richiesta dei pm Rossana Allieri e Gaetano Porcu, nei confronti di 21 indagati complessivi. In carcere sono finiti: Luciano Corraine di Galtellì, Raffaele Nonne di Decimoputzu, Salvatore Sotgiu di Orosei, Martino Contu e Francesco Sanna di Bitti, Salah Mounji di Romano di Lombardia, Nicola Pittalis di Olbia, Davide Podda di Villasor, Luciano Vacca di Furtei e Giuseppe Maoddi di Nuragus. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per: Maurizio Gasili, Marco Di Meola, Gian Mario Lostia, Alexandro Masala, Andrea Mura e Giovanni Portas, mentre per Giovanni Corraine, Cristina Carrusci, Sonia Carta, Fabrizio Puddu e Antonio Fadda è scattato l’obbligo di dimora nel comune di residenza con divieto di uscire di casa tra le 22 e le 7.










