Un'energia travolgente che emana sia attraverso la sua presenza che, soprattutto, grazie alla sua straordinaria voce: Grazia Puligheddu, giovane cantante di Oliena, rappresenta un mix di luce, ottimismo e positività, desiderosa di trasmettere questi valori alla sua generazione e a chiunque incontri.

Figlia della cantante Maria Luisa Congiu e del compositore musicale Pasqualino Puligheddu, Maria Grazia è cresciuta tra la musica che le scorre nelle vene fin da quando era piccolissima. L'abbiamo raggiunta telefonicamente per un'intervista, mentre si trova in Corea del Sud ormai da febbraio del 2024, dove sta vivendo "un vero e proprio sogno a occhi aperti" e ottenendo sempre più visibilità e apprezzamento per il suo talento.

"Ciao Grazia, benvenuta su Sardegna Live. Come mai hai scelto come destinazione proprio la Corea del Sud?"

"Ciao a tutti! Fin dai tempi delle scuole medie, ho coltivato una forte passione per la musica e la cultura coreane. La curiosità verso il Paese e i suoi luoghi mi ha sempre affascinato, inoltre, ho sempre avuto una predisposizione naturale per il canto in lingua inglese, anche se qui ho iniziato a cantare pure in coreano. Un altro motivo per cui ho scelto di trasferirmi qui è che, purtroppo, in Italia non vedevo un futuro roseo. Ho partecipato ai casting di 'Amici' e 'X-Factor', avrei anche potuto, volendo, fare leva sui contatti dei miei genitori, ma io volevo che ogni successo fosse meritato, frutto di miei sforzi personali. Così mi sono trovata a scegliere tra Stati Uniti e Corea del Sud e alla fine ho scelto la Corea, anche per la sicurezza di una giovane donna da sola all'estero, e non mi sono affatto pentita".

"Come ti sei inserita nel mondo della musica in Corea?"

"Qui le agenzie di canto fanno fare tante audizioni e le conoscenze non vengono considerate, quindi la meritocrazia rappresenta un valore di grande rilevanza in quest'ambito. Quando le agenzie apprezzano le tue doti, ti scelgono e investono su di te. Inizialmente sono stata scelta da una, ma le condizioni che mi avevano proposto non mi convincevano, così ho fatto un'audizione per un'altra agenzia durante la quale, mentre cantavo, ho fatto commuovere uno dei gli uditori: 48 ore dopo, mi hanno chiamato per propormi un contratto e io ho accettato con gioia. Il mio direttore è appassionato di musica italiana, tanto che nei suoi canali social canta egli stesso in italiano. Attraverso i contatti con quest'agenzia, sto facendo scoprire la Sardegna a tanti coreani, lavorando per alcuni canali su YouTube con video di intrattenimento, e ogni volta che ne ho l'occasione menziono la nostra Isola. Più volte ho dovuto far capire che la Sardegna e la Sicilia sono due regioni italiane diverse! (ride)".

"Abbiamo visto i cartelloni con la tua foto affissi in Corea, quindi deduco sia già molto conosciuta"

"Sinceramente preferisco rimanere con i piedi per terra, ma riconosco che vengo apprezzata. I cartelloni sono stati affissi perché ultimamente sto partecipando a diversi concerti in grandi teatri, in cui vengono selezionati, tra gli artisti coreani, due artisti stranieri, quindi siamo stati scelti io e un cantante francese. Durante uno di questi eventi, dove ho avuto modo di esibirmi in canzoni italiane molto famose, come 'Volare' di Domenico Modugno, e soprattutto ho avuto modi di presentarmi non come un'italiana all'estero ma come una cantante italiana all'estero. Ho cantato sia in vari teatri che in resort di lusso, oltre che in locali in cui ho potuto scegliere la scaletta e ovviamente spesso inserisco anche canzoni in sardo in modo che venga riconosciuta la mia identità sarda e rendere così omaggio alla nostra Isola".

"Quindi canti in inglese, italiano, sardo e un poi in coreano! Quali canzoni vengono apprezzate maggiormente in Corea?"

"Ti dirò, apprezzano tutto, ma le canzoni in italiano fanno davvero impazzire i coreani perché molte le conoscono già. Io, comunque, cerco di cimentarmi in tutto perché punto a un'industria internazionale concentrandomi soprattutto sull'inglese perché è la lingua in cui canto da più tempo".

"Cosa si prova a vivere questa esperienza?"

"A volte, mi sembra di vivere in un sogno perché ho sempre voluto trasferirmi e realizzarmi qui, quindi vivo emozioni immense tra la gioia, la soddisfazione e la voglia di andare sempre avanti. Le ultime volte in cui sono tornata in Sardegna, tante persone mi hanno chiesto consigli e mi sono resa conto di quanto possa essere d'ispirazione per tanti giovani cantanti sardi. In Sardegna, così come in tutta Italia, c'è una diffusa paura nel lasciare la propria città per cercare opportunità all'estero. Spesso le persone intorno a noi non sostengono questa scelta, ma tendono piuttosto a scoraggiarci e a offuscare i nostri sogni. Tuttavia, è importante osare e provare, poiché il rimpianto di non aver tentato sarà sicuramente più doloroso del possibile fallimento. Poi perché partire dalla paura di fallire se non ci si prova neanche?"

"Hai mai avuto davanti degli ostacoli che hanno rischiato di non far decollare il tuo sogno?"

"Nella vita, per carattere, sono sempre stata abbastanza timida e tendevo a sottovalutarmi, invece una volta arrivata in Corea, è come se avessi resettato la percezione di me stessa e avessi acquisito una nuova consapevolezza e la sicurezza di capire che merito ciò che sto ottenendo, e vorrei farlo capire a tanti miei coetanei o anche ragazzi più giovani, che spesso si sottovalutano, spesso anche a causa delle persone poco incoraggianti che li circondano, soprattutto a causa di una sorta di clima di pessimismo e negatività dove le piccole realtà cercano quasi di tarparti le ali scoraggiandoti a volare. Complici anche i pregiudizi è come se altre persone ti creassero dall'esterno una personalità che non ti appartiene e che ti devi tenere accollata tutta la vita. Invece spesso è proprio lasciando la propria zona di comfort e intraprendendo strade che spaventano che si scoprono le proprie potenzialità. Da quando sono qui, sono cresciuta tantissimo, mi interfaccio con persone provenienti da diverse parti del mondo, ho capito chi sono e chi voglio essere, sia dal punto di vista artistico che personale".

"Cosa pensa la tua mamma del trasferimento in Corea?"

"Mamma all’inizio era titubante come lo sarebbe stata qualunque mamma, poiché si tratta di un volo di 13 ore e un fuso orario di 8, però quando ha avuto modo di vedere la mia felicità e i progressi che sto facendo giorno dopo giorno, è diventata la mia più grande sostenitrice, nonostante la distanza che ci separa. Anche se la sua vita è frenetica, è sempre pronta ad aiutarmi in qualsiasi momento. Indipendentemente da quanto cresca, so che lei ci sarà sempre per darmi consigli e affetto".

"Nel 2009 la tua prima esibizione canora a Bosa proprio assieme alla tua mamma, Maria Luisa Congiu. Cosa ricordi di quella serata?"

"Ricordare quella sera mi riempie di tenerezza, emozione e allegria allo stesso tempo (dice con voce commossa). Avevo 7 anni e ricordo i momenti prima dell'esibizione, quando mia madre si stava preparando nel camerino e le chiedevo continuamente di truccarmi e mettermi i gioielli per poter salire sul palco come una vera 'diva' (ride). Ero convinta che una volta sul palco, tutto il pubblico si sarebbe alzato in piedi e avrei toccato le mani di tutti (ride di nuovo). Guardando le foto di quella serata, non posso fare a meno di ridere perché il microfono era più grande di me. E soprattutto, il mio cuore si riempie d'amore nel ricordare che la canzone che abbiamo cantato è stata scritta da babbo. Conservo con grande affetto anche il fatto di averla cantata assieme a Giuliano Marongiu".

In bocca al lupo per tutto, Grazia!