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Due missili, uno ancora armato, sono stati persi durante un’esercitazione militare e ora giacciono nei fondali ella Sardegna
Parliamo di un missile Stinger e un Aster 30, lanciati il 29 e 30 maggio scorso durante le esercitazioni Joint Stars 2025 svoltesi nei poligoni di Quirra e Murtas. La notizia, resa pubblica settimane dopo l’incidente, ha scatenato polemiche per la gestione opaca da parte delle istituzioni.
Il primo, un Aster 30, missile di difesa aerea lungo oltre 4 metri e dal costo stimato di circa due milioni di euro, caduto in mare a largo di Villaputzu, ora giace a circa 602 metri di profondità ancora armato.
Le autorità hanno confermato l’accaduto solo settimane dopo, pubblicando una serie di ordinanze della Capitaneria di Porto che vietano l’accesso all’area adiacente a dove si trova l’ordigno. Il recupero del missile sarà affidato a un’unità subacquea specializzata della Marina Militare, operazione prevista tra agosto e settembre.
Il secondo, un missile Stinger, noto per la capacità di colpire bersagli aerei a corto raggio. Il lancio è avvenuto il giorno seguente nel poligono di Murtas, si è concluso con la caduta del razzo a poche centinaia di metri dalla costa, anche in questo caso, l’ordigno non è esploso e le ricerche sono tuttora in corso.
Diversamente dall’Aster 30, lo Stinger presenta un rischio più contenuto di creare problemi, ma la sua vicinanza alla riva ha sollevato preoccupazione nella comunità locale.
Le istituzioni sarde, tra cui vari sindaci dell’Ogliastra, hanno lamentato di non essere state informate tempestivamente, né sulle operazioni, né sui rischi ambientali e di sicurezza derivanti da queste manovre.
Intanto, la popolazione locale chiede chiarezza. Le associazioni ambientaliste, insieme ad alcune forze politiche regionali, hanno chiesto un’indagine parlamentare sul caso e la sospensione delle esercitazioni militari fino a quando non verranno stabilite nuove garanzie per la sicurezza del territorio sardo.
A oggi, le acque tra Tertenia, Villaputzu e il Poligono di Quirra restano sotto stretta sorveglianza. Per la fine dell’estate sono previste operazioni volte a chiarire la portata del danno e ricostruire cosa è andato storto.