Stop temporaneo agli abbattimenti dei capi bovini colpiti dal provvedimento sanitario contro la dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease). Con un decreto cautelare, il presidente del Tar Sardegna, Marco Buricelli, ha accolto le richieste presentate dai titolari di cinque aziende del Nuorese – tre di Orotelli, una di Sarule e una di Orani – difesi dalle avvocate Valentina Ceron e Caterina Anna Anastasia Zoroddu. Il merito sarà trattato nell'udienza fissata per il 24 settembre.

Non si tratta di casi isolati: recentemente il presidente del Consiglio di Stato aveva bloccato l'abbattimento di 40 bovini di un allevamento di Sarule (Nuoro) sino al 3 settembre, quando il collegio deciderà sull'istanza cautelare ed, eventualmente, anche sul merito.

Nei cinque ricorsi viene sottolineato che "tutti i capi residui (diversi dai bovini abbattuti e distrutti per LSD, (appena due giorni dopo l'adozione del provvedimento sanitario di abbattimento) sono stati sottoposti a vaccinazione" e "a distanza di ben quattro settimane" dalla profilassi, "nessuno dei bovini presenti nell'azienda ricorrente ha mai manifestato alcun sintomo riconducibile alla Lumpy Skin Disease o ad altre patologie". Il presidente del Tar ha così ritenuto che "vada dato rilievo preminente, in via provvisoria, alla necessità di evitare la perdita irrimediabile dei capi bovini non infetti e già vaccinati in data 4 agosto 2025, presenti nell'allevamento".

"Oramai siamo davanti a uno stillicidio - denuncia Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli - una guerra senza senso fra gli allevatori sardi e la Regione Sardegna, dove altri organi dello Stato sono costretti a intervenire per fermare una grande ingiustizia".