Sky, l’avvoltoio grifone (Gyps fulvus) nato lo scorso anno al Parco Zoo Falconara, nelle Marche, ha lasciato la struttura alla volta della Sardegna, dove sarà introdotto in natura. Conosciuto come lo “spazzino della natura”, questo grande rapace necrofago svolge un ruolo essenziale per l’ecosistema, ripulendo l’ambiente dalle carcasse e contribuendo al riciclo della biomassa. In Italia la specie è a rischio di estinzione, pertanto, il giardino zoologico marchigiano ha avviato un progetto di riproduzione dei grifoni, con l’obiettivo di partecipare a programmi di reintroduzione e ripopolamento in natura.​

Dal 2020, infatti, ospita nella sua voliera 4 esemplari (un maschio e tre femmine) non più in grado di volare, provenienti da un centro spagnolo di recupero per la fauna selvatica, a cui si è aggiunto successivamente un maschio da un altro zoo europeo. Dopo anni di cure e monitoraggio, la riproduzione in cattività ha avuto successo e Sky, primo nato all’interno del gruppo, oggi è pronto a spiccare il volo.

In particolare, per la sua reintroduzione in natura, il Parco Zoo Falconara partecipa al “LIFE Safe for Vultures”, volto al ripopolamento del Gyps fulvus in Sardegna. Finanziato nell’ambito del Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (Life 2014-2020), il progetto- che prevede azioni di tutela, contrasto all’avvelenamento e riduzione dei rischi legati alle infrastrutture energetiche- ha permesso un significativo incremento della popolazione sull’isola, passata da meno di 100 esemplari nel 2015 a oltre 250.

Sky trascorrerà un periodo insieme ad altri avvoltoi grifoni presso il Centro di Allevamento e Recupero di Bonassai, in provincia di Sassari. Successivamente sarà trasferito in una voliera di acclimatazione nel sud dell’isola, dove resterà fino al momento del suo rilascio.

Il giovane rapace sarà dotato di GPS, acquistato dal Parco Zoo Falconara grazie anche al prezioso contributo del Lions Club Colle Guasco, già finanziatore della voliera. Il dispositivo permetterà di monitorare i suoi spostamenti, ad esempio alla ricerca dei carnai, punti di alimentazione dislocati nel territorio.

“La nostra esperienza- spiega Gioia Gaiot, responsabile staff didattico-scientifico del Parco Zoo Falconara- dimostra come gli zoo moderni possano svolgere un ruolo chiave nella conservazione delle specie minacciate di estinzione, integrando ricerca, attività ex situ e in situ e sensibilizzazione del pubblico. È un esempio concreto di come educazione, tutela e gestione della biodiversità possano lavorare insieme, in linea con iniziative internazionali come il movimento ‘Reverse the Red’”.

Dal 2021 il personale educativo e scientifico del giardino zoologico marchigiano ha realizzato più di 400 approfondimenti dedicati all’avvoltoio grifone, oltre alle numerose visite guidate per le scuole che ogni anno coinvolgono circa 1.000 studenti. Inoltre, l’esperienza maturata nella conservazione e riproduzione in cattività del Gyps fulvus è stata oggetto di pubblicazioni scientifiche, tra cui il poster “From Wild to Wild Through Captive Breeding”, discusso al convegno nazionale UIZA.