Circa duecento farmacisti, collaboratori delle farmacie sarde, si sono riuniti stamattina di fronte al palazzo del Consiglio regionale a Cagliari per manifestare.

Questi lavoratori, che rappresentano circa duemila persone in tutta la Sardegna, protestano contro il mancato rinnovo del contratto nazionale e contro Federfarma "che ha interrotto unilateralmente le trattative per il rinnovo del contratto", sottolineano i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

"Dopo i miseri 80 euro di tre anni fa, ora la proposta di aumento è di appena 180 euro proposti da Federfarma, a dispetto della richiesta di sindacati di 360, è inaccettabile", sottolinea Cristiano Ardau, Uiltucs. "Oggi i farmacisti hanno tantissime responsabilità e svolgono moltissime attività e servizi in più e lo stipendio è più basso di quello di un commesso di un supermercato".

"Sono anni che il nostro contratto non viene rinnovato, ci hanno offerto una miseria di aumento, 180 euro, facendo un conto sono pochi centesimi di retribuzione oraria e questo non va bene. Il nostro contratto per le nostre 40 ore è davvero una miseria, va dai 1.350 ai 1.450 euro al mese, io ho due bimbi e così è difficile", racconta Roberto Antonio Falco, che lavora nella farmacia di Tratalias.

"Noi chiediamo semplicemente il riconoscimento delle nostre responsabilità, per tutto quello che facciamo tutti i giorni, uno stipendio giusto ed equo per quello che facciamo e per tutti i servizi che ogni mese si aggiungono ai nostri compiti".

Una delegazione è stata poi ricevuta dal presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e dai capigruppo, anche se la vertenza del contratto è nazionale: "Sono rivendicazioni sacrosante e la cui risoluzione spetta ovviamente al governo - spiega Francesco Agus, capogruppo Progressisti -. Auspichiamo la risoluzione della vertenza il prima possibile ma è necessario che anche la Regione faccia la sua parte perché negli anni si sono moltiplicati, come in altre regioni, gli accordi tra Regione Sardegna e Federfarma, sia per la distribuzione dei farmaci, per la vaccinazione e per tutta una serie di altre incombenze".

Per Agus "le farmacie, stanno soffrendo anche per la carenza strutturale di medicina generale nel territorio, ma che in ultima analisi si scaricano sui lavoratori. Questo può essere corretto attraverso delle azioni che la Regione può mettere in campo e su cui oggi abbiamo iniziato a ragionare".