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A due anni dalla morte di Michela Murgia, Roberto Saviano omaggia la scrittrice sarda dedicandole un lungo pensiero sui social. I due erano legati da una profonda amicizia. Il giornalista e scrittore napoletano ha così celebrato la memoria della donna, sconfitta da un brutto male: “Mi avevano assicurato fosse una cura, lo scorrere del tempo. Che mi avrebbe permesso di accettare di non vederti più, di considerare ormai inevitabile non avere tue risposte. Mi avevano garantito che, con il passare dei giorni, sarebbe persino arrivata l’abitudine alla tua assenza. Mi hanno truffato. Non c’è abitudine. Non ho accettato nulla”.
“Voglio che si apra una porta, ora, e che — dannazione — tu possa entrare in stanza come si ritorna da un viaggio, perché così ancora ti sto vivendo: in attesa. Se questo non accade, Michela, se non torni oggi, non mi importa il ricordo, inutili le pagine, mi hanno stancato le commemorazioni. Ho bisogno del suono dei tuoi passi sulle scale, di vederti, dell’odore della tua pelle, della tua voce che risuona nel giardino che hai goduto per un solo giorno e che ora ha un meraviglioso bigliardino che per nessuna ragione puoi ignorare”, prosegue.
Per Saviano ancora una ferita aperta, insanabile e dolorosa: “Ma se non torni, Michy, oggi non mi importa di ricordare niente. Mi abbofferò di gocce, resterò tutto il giorno a letto sedato, e che schifo, la morte che ti ha portata via. Amen”, conclude.