PHOTO
Emanuele De Maria, casertano 35enne, che era in fuga a Milano sospettato di aver aggredito il suo collega barista e detenuto per aver ucciso una ragazza tunisina di 23 anni, Oumaima Rache, a Castel Volturno in provincia di Caserta nel 2016, si è lanciato durante il pomeriggio di ieri, domenica 11 maggio, dai 40 metri delle terrazze del Duomo di Milano, morendo all'istante.
De Maria, un detenuto del carcere di Bollate, era stato autorizzato a lavorare esternamente presso l'Hotel Berna, situato vicino alla stazione Centrale. Durante il suo turno, sabato mattina avrebbe aggredito con un coltello il suo collega barista, Hani Nasr, un egiziano, infliggendogli cinque coltellate. Grazie a interventi chirurgici delicati, Nasr è ora fuori pericolo di vita e sarà interrogato presto dagli inquirenti.
I FEMMINICIDI
Il 35enne era in carcere per aver ucciso una ragazza tunisina di 23 anni, Oumaima Rache, a Castel Volturno in provincia di Caserta nel 2016. Poco dopo il suicidio, le forze dell'ordine hanno individuato il corpo della signora Chamila Wijesuriya, 50 anni, moglie e madre di un figlio, nel Parco Nord. L'operazione di recupero è stata condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Sesto San Giovanni, con il supporto dei sommozzatori dei vigili del fuoco. La donna era scomparsa dal venerdì pomeriggio, diventando così la presunta seconda vittima legata a quel tragico evento. La vittima presentava due ferite alla gola e altre ai polsi, simili al modo in cui una ragazza tunisina è stata uccisa nel 2016.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, De Maria, impiegato a tempo indeterminato alla reception, non è rientrato in carcere venerdì sera dopo il lavoro. Si è ipotizzato che il 35enne abbia incontrato Chamila, con cui si era visto in precedenza, mentre passeggiavano insieme nel Parco nord, come mostrato dalle telecamere di sorveglianza. Successivamente, altre registrazioni hanno mostrato De Maria da solo alla fermata Bignami della metro, due ore dopo. È emerso che l'uomo è rimasto nascosto per tutta la notte, aspettando il suo collega fino alle 6 del sabato, momento in cui lo ha attaccato violentemente con un coltello, per poi darsi alla fuga mentre la vittima cercava aiuto presso una struttura alberghiera.
Gli investigatori, nel frattempo, avevano stabilito un collegamento tra il ferimento subito e la scomparsa di Chamila, avviando le ricerche per entrambi. Le preoccupazioni riguardavano la possibilità che De Maria avesse preso un treno per fuggire all'estero, seguendo quanto fatto dopo l'omicidio della giovane tunisina a Castel Volturno. Di conseguenza, la Polfer era stata messa in stato di allerta.
L'ARRESTO IN GERMANIA NEL 2018
Dopo l'omicidio del 31 gennaio 2016, De Maria era stato arrestato nel 2018 in Germania, vicino al confine con i Paesi Bassi. Successivamente era stato detenuto a Secondigliano prima di essere trasferito a Bollate, dove gli era stata concessa la possibilità di lavorare fuori dal carcere fino alla fine della sua pena, fissata per dicembre 2030.
Un'altra opportunità sprecata in modo tragico Dopo due giorni di nascondigli, De Maria ha acquistato regolarmente il biglietto per la Cattedrale e si è lanciato senza esitazioni dalle terrazze, mettendo fine alla sua vita. Non è stato difficile per la Squadra Mobile identificarlo, grazie ai frammenti dei documenti di identità di Chamila che portava con sé e ai suoi numerosi tatuaggi.