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Prosegue il lavoro della commissione Sanità per il parere sulle linee guida della Sardegna per l'atto aziendale, il quadro normativo che definirà la nuova organizzazione e il funzionamento delle aziende sanitarie locali e regionali. Questa sera il parlamentino guidato da Carla Fundoni (Pd) ha audito Mednet, l’associazione che riunisce le strutture accreditate per la fisiochinesiterapia. Il presidente Mauro Piria ha ricordato l’inadeguatezza del “vecchio nomenclatore tariffario del 1998. Il 30 dicembre scorso sono arrivati i nuovi Lea ma i budget non sono stati ancora adeguati rispetto alle tariffe e così ad aprile scorso il budget è finito. Da luglio chiediamo alla Regione come dobbiamo procedere ma non otteniamo risposta”.
Da qui la richiesta di “un intervento immediato per aumentare il budget di quest’anno”. Sullo stesso tasto ha battuto un altro dirigente di Mednet, Sergio Cusino, che ha detto: “Come si fa a dire ai pazienti, spesso anziani, che non possono fare la terapia prescritta perché è finito il budget? Parliamo di anziani che prendono 500 euro al mese di pensione e non possono, anche volendo, rivolgersi ai privati. Tocca alla Regione dare ai pazienti e a noi queste risposte, abbiamo liste d’attesa di sei mesi in questo momento”.
In risposta la presidente Fundoni ha detto: “L’esaurimento del budget è un grave problema che produce ulteriori liste d’attesa. Una risposta definitiva e veloce rispetto alle esigenze espresse in modo chiaro dai convenzionati della fisioterapia dovrà essere dunque data e non ci sottraiamo. Parlerò con la maggioranza e con la giunta per individuare le risorse finanziarie richieste”.
Giorgio Maida, invece, ha parlato a nome dell’Associazione degli ingegneri clinici e ha spiegato che la Regione è proprietaria di oltre mezzo miliardo di euro di apparecchiature senza contare il valore di quelle noleggiate. “E’ necessario che la Sanità sarda punti tutto sull’innovazione tecnologica perché questo passo è fondamentale per migliorare la qualità del servizio e la risposta ai cittadini”, ha detto.
Il mondo delle professioni infermieristiche ha preso poi la parola con Graziano Lebiu (Carbonia) e Gianluca Chelo (Sassari), che hanno formalizzato la richiesta di “costituire un dipartimento delle risorse sanitarie dentro ogni azienda sanitaria” con lo scopo di coordinare ed efficientare il lavoro di tutto il personale sanitario e non soltanto i medici e gli infermieri.
Claudia Ferrara (Ordine dei tecnici radiologi medici) ha ribadito l’importanza del ruolo della categoria rappresentata e la disponibilità a collaborare ancora con l’assessorato alla Sanità e con la commissione consiliare. Per il consigliere Stefano Schirru (Alleanza Sardegna) “è ormai imprescindibile avviare un serio percorso di valorizzazione del personale sanitario, attraverso l’attivazione della dirigenza di tutte le aree delle professioni sanitarie. Questo è l’orientamento nazionale e non possiamo permetterci ulteriori rinvii. Confidiamo che l’assessore Bartolazzi confermi e mantenga l’impegno assunto, dando finalmente seguito a un passaggio strategico per l’efficienza del sistema e per il riconoscimento delle competenze dei nostri professionisti”.








