Donald Trump torna a minacciare pesantemente l’Unione europea e, come spesso accade, lo fa attraverso il suo social network Truth. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di introdurre dazi fino al 50% sui prodotti europei a partire dal primo giugno, accusando Bruxelles di comportarsi da decenni in maniera sleale nei confronti degli Stati Uniti: “È molto difficile avere a che fare con l'Ue, formata con l'obiettivo di approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio”, ha scritto, aggiungendo che “le nostre discussioni con l’Ue non stanno andando da nessuna parte”.

Le sue parole hanno immediatamente innescato un’ondata di vendite sulle Borse europee: Milano cede quasi il 3%, e anche gli altri listini principali del Vecchio Continente subiscono forti perdite, travolti dall’incertezza. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani interviene per smorzare i toni e rilanciare il dialogo transatlantico: “No a guerre commerciali, vogliamo un accordo con gli Usa”, ha dichiarato.

Ma l’attacco di Trump non si ferma all’Ue. Nel mirino finisce anche Apple. Il tycoon rivendica infatti di aver già avvisato in passato il CEO Tim Cook riguardo alla produzione degli iPhone:
“Ho informato tempo fa Tim Cook che mi aspetto che i loro iPhone venduti negli Stati Uniti d'America siano fabbricati e costruiti negli Stati Uniti, non in India o in qualsiasi altro luogo”, ha ribadito, minacciando che “in caso contrario, Apple dovrà pagare agli Stati Uniti una tariffa di almeno il 25%”.

Intanto, arriva una battuta d’arresto per la sua amministrazione: un giudice ha bloccato un ordine esecutivo che prevedeva l'espulsione degli studenti stranieri, segnando una nuova tegola sul fronte interno.