Sono le figure simbolo del carnevale etnico barbaricino. Mamuthones e Issohadores di Mamoiada hanno girato il mondo (nelle scorse settimane erano a Tokyo) divenendo icona di un'Isola dall'anima antica e misteriosa che si sa raccontare in maniera originale e affascinante. Il loro incedere cupo e solenne e la loro ritualità fatta di mastruche, simbologie apotropaiche e campanacci sono stati acclamati anche quest'anno dal pubblico della Cavalcata Sarda andata in scena a Sassari domenica 18 maggio.

Fra i tanti video divenuti virali sui social, però, uno racconta un "incidente diplomatico" avvenuto fra un Issohadore e una carabiniera. La donna dell'Arma, infatti, non avrebbe apprezzato di essere divenuta oggetto del lancio del lazo da parte della maschera barbaricina mentre era in servizio presso l'Emiciclo Garibaldi. L'Issohadore, dopo aver centrato la carabiniera compiendo un rito di per sé benaugurale, si avvicina per recuperare la corda ma il dialogo che scaturisce fra i due sembra freddo e distaccato.

MAMUTHONES E ISSOHADORES

Il Carnevale di Mamoiada è diventato celebre nel mondo a partire dagli anni ’50, quando studiosi e fotografi iniziarono per la prima volta a mostrare al mondo questo rito antichissimo. I Mamuthones, in particolare, sono figure antropomorfe che indossano sul viso una maschera nera, "sa visera", pelli di pecora nera, abbigliamento in velluto, un cappello e un fazzoletto da donna che cinge il viso. Indossano inoltre sulle spalle “sa carriga“, un gruppo di campanacci che pesa intorno ai 20/25 kg. Sul petto portano delle campanelle in bronzo fissate a delle cinghie di cuoio.

Gli Issohadores, invece, indossano parte del costume tradizionale maschile di Mamoiada. Un corpetto rosso, la camicia bianca, i calzoni bianchi di stoffa e le calze nere di orbace. Sul capo portano “sa berritta”, una maschera bianca e un fazzoletto colorato a cingere il viso. Attorno alla vita portano uno scialletto e indossano incrociata sul petto una sonagliera in cuoio con delle piccole campanelle tonde. Il nome deriva dalla fune di giunchi intrecciati, "sa soha", che utilizzano per acchiappare gli spettatori durante la loro esibizione in segno di augurio e prosperità.

Sono diverse le interpretazioni circa il significato di queste maschere. Una delle più accreditate è quella del rito propiziatorio legato al ciclo della natura. Il suono dei campanacci servirebbe a scacciare via gli spiriti maligni in un riproporsi di rappresentazioni pre-cristiane.

L'ISSOHADORE: "NESSUNA MANCANZA DI RISPETTO, NON SONO STATO CAPITO"

A cercare di risolvere il malinteso è stato proprio il protagonista di questo imprevedibile "incidente" registratosi in occasione della Cavalcata Sarda. Il signor Gesuino Gregu, che a Sardegna Live ha spiegato di essersi sentito telefonicamente con la brigadiera coinvolta e di aver chiarito ogni equivoco, ha commentato sotto uno dei video comparsi sui sociale: "Salve a tutti, sono l'issohadore che ha "catturato" simbolicamente la brigadiera. Ho letto tutti i vostri commenti e ho constatato che solo alcuni conoscono il significato, mentre altri hanno commentato senza sapere come si svolge il rituale".

"Da oltre 50 anni presenzio alla Cavalcata e posso dirvi che gli Issohadores, da sempre, hanno catturato esponenti delle forze dell'ordine, sindaci, presidenti della regione e della repubblica, prefetti, questori e assessori e tutti hanno sempre gradito e ringraziato. Sappiate che si tratta di un rituale arcaico, millenario, non é un gioco o uno scherzo o peggio una carnevalata come alcuni hanno scritto. Principalmente vengono catturate le giovani donne in segno di buon auspicio, di buona salute e fertilità".

"Ma capita di catturare anche l'amico o un esponente istituzionale, sempre come augurio di buon lavoro e di buona salute. In tal senso ho lanciato la mia soha alla brigadiera, l'intento era quello. Il mio ruolo, il nostro ruolo è anche quello. Credo sia giusto spiegare che essere presi al laccio è un privilegio e, nel caso della brigadiere, significa rispetto per la divisa e l'Arma tutta".

"Mi è dispiaciuto molto - conclude Gregu - che lei non abbia capito il gesto. Per me comunque non è successo niente e spero di rivederla il prossimo anno perché sono sicuro che la prossima volta gradirà l'abbraccio della soha".