Nel nono giorno di protesta estrema presso il silo numero 3 di Eurallumina, a Portovesme nel Sulcis, i quattro lavoratori coinvolti nella strenua mobilitazione a 40 metri di altezza rivolgono un accorato appello al governo, "oltre al ministro delle imprese Adolfo Urso, al tavolo del 10 dicembre deve sedersi anche il Mef con il ministro Giancarlo Giorgetti".

"Vogliamo rassicurazioni e chiediamo che quella data sia decisiva e non interlocutoria - fa sapere Enrico Pulisci della Rsa - il 28 sappiamo che il ministro Urso sarà impegnato al tavolo Ilva e non sarà in Sardegna ma a tutto il governo chiediamo che prendano di petto la soluzione per l' Eurallumina. Ci spetta di diritto: o i fondi subito o la revoca definitiva delle sanzioni alla Rusal". 

SI ALLARGA LA PROTESTA NEL SULCIS

Non solo Eurallumina. Tra le vertenze in capo al Mimit, ci sono anche quelle di SiderAlloys, Portovesme srl ed Enel: "tutte devono arrivare a soluzione nell'immediato, mentre nel territorio le già disastrate condizioni economiche e occupazionali, continuano a peggiorare". Lo ricordando Fiom-Cgil, Fsm-Cisl e Uilm del territorio che ribadiscono la "totale vicinanza e solidarietà con i lavoratori Eurallumina", al decimo giorno di permanenza a 40 metri di altezza sul silo numero 3 dello stabilimento di Portovesme.

"Una vergogna dopo l'altra - affermano in una nota - Non c'è più tempo da perdere: l'implosione che sta registrando il territorio, necessita di risposte urgenti che il Mimit, con il contributo di istituzioni regionali e locali, deve fornire nel rispetto delle dichiarazioni di strategicità più volte avanzate". In caso contrario, Fiom, Fsm e Uilm non escludono di innalzare il livello della mobilitazione.

Nel dettaglio per Sideralloys: "il ministro Urso, nel corso dell'ultimo incontro tenutosi il 17 settembre aveva annunciato un'immediata discontinuità con l'attuale proprietà - scrivono le tre sigle - Oggi veniamo a sapere che si sta avanzando una nuova richiesta di Aia (contemporaneamente una richiesta di 60gg al Mimit), in modo da poter recuperare i tanti danni creati e magari tornare a ipotizzare le produzioni assolutamente insufficienti, attraverso la rifusione di alluminio riciclato.

Sulla vertenza Eurallumina, i metalmeccanici ricordano che "anche questa è ferma al palo almeno sino al lontanissimo 10 dicembre, data in cui è prevista la convocazione al Mimit".

"Anche dalla centrale Enel Grazia Deledda di Portovesme, la gestione della fabbrica, in particolare nel mondo degli appalti, contribuisce ad alimentare forti tensioni - osservano - Infatti per non fare mancare il proprio apporto sulla crisi del territorio, anche la multinazionale energetica, pensa utile che in prossimità di una non lontana chiusura, si debba andare incontro a cambi di appalti, che alimentano tensioni ed estromettono da importanti lavorazioni la poca imprenditoria sarda qualificata rimasta. Il motivo? Semplice la continua ricerca degli appalti al massimo ribasso".