"Ogliastra, terra dimenticata? Sanità allo sbando, futuro negato: serve un incontro urgente con la Regione". Il gruppo civico "Giù le mani dall'Ogliastra", attraverso il portavoce Adriano Micheli, lancia un appello all’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, e alla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, chiedendo un incontro urgente con le istituzioni locali e la cittadinanza.

"A distanza di anni dalla chiusura 'temporanea' del Punto Nascita dell’ospedale Nostra Signora della Mercede e in un contesto sanitario ormai al collasso - si legge nella nota del gruppo - chiediamo se la Giunta regionale sia davvero a conoscenza della drammatica condizione della sanità ogliastrina, e delle conseguenze che questa situazione produce: spopolamento, abbandono, crisi sociale e mancanza di prospettive per le famiglie".

"Mentre in altri territori si susseguono visite istituzionali e promesse pubbliche - afferma il gruppo civico - l’Ogliastra viene sistematicamente ignorata. Nonostante gli inviti ripetuti, nessuna risposta, nessuna presenza, nessuna parola chiara. È come se questo pezzo di Sardegna fosse non considerato. È nostro diritto sapere quale futuro ci attende, quali scelte intendano adottare la Regione e l’Assessorato per garantire il diritto alla salute anche in questa parte dell’Isola. Ed è dovere delle istituzioni ascoltare, capire e agire, venendo sul territorio, incontrando chi vive e lavora ogni giorno in trincea".

"Non si governa dai palazzi - prosegue la nota - ma camminando tra la gente. Per questo chiediamo con urgenza che Ogliastra venga inserita nell’agenda ufficiale dei tour istituzionali con una data precisa per un incontro pubblico con amministratori locali e cittadini. La pazienza è finita. Non accetteremo più silenzi".

Di seguito la lettera che il gruppo civico "Giù le mani dall'Ogliastra" ha scritto all’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, e alla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

"Egregio Presidente e Assessore Sanità regione autonoma della Sardegna, come comitato e gruppo civico Giù le mani dall’Ogliastra, siamo costretti ancora una volta, e con crescente indignazione, a denunciare la grave situazione della sanità pubblica nella nostra terra e il silenzio istituzionale che ormai da mesi accompagna ogni nostro appello".

"Ci rivolgiamo a voi con tono fermo, perché la misura è colma - prosegue la lettera -. La situazione sanitaria in Ogliastra è divenuta non solo un’emergenza assistenziale, ma un acceleratore drammatico dello spopolamento, della crisi economica e dell’abbandono sociale del nostro territorio. Il Punto nascita dell’ospedale Nostra Signora della Mercede, chiuso con la solita formula ipocrita della 'chiusura temporanea', rappresenta l’emblema di una sanità negata".

"Come si può pensare di parlare di futuro, di famiglia, di ripopolamento, in un luogo dove non si può nemmeno nascere? Dove è il rispetto per il nostro diritto a vivere e crescere nel nostro territorio? Ci chiediamo se siete davvero a conoscenza delle reali condizioni dell’Ogliastra. E soprattutto ci chiediamo perché, nonostante i numerosi tour istituzionali che avete intrapreso in lungo e in largo per la Sardegna, non avete ancora trovato una sola giornata da dedicare all’Ogliastra. Ci state forse dicendo, implicitamente, che siamo terra di nessuno, che non valiamo la visita, che non contiamo politicamente? Questo atteggiamento è inaccettabile".

"Abbiamo lanciato inviti formali e informali, appelli pubblici e richieste istituzionali. Tutti puntualmente ignorati. Non accettiamo più rinvii, né promesse vaghe: pretendiamo che l’Ogliastra venga inserita con urgenza nella vostra agenda istituzionale per un incontro pubblico con le istituzioni locali e la cittadinanza. Un incontro vero, non formale, in cui ci vengano date risposte concrete: sul presente, sull’immediato e sul futuro della sanità pubblica nel nostro territorio. È nostro diritto sapere come poter costruire una vita dignitosa, una famiglia, un progetto nella nostra terra. Ed è vostro dovere istituzionale conoscere a fondo le esigenze di ogni angolo della Sardegna. Ma per farlo, bisogna esserci, guardare negli occhi la realtà, e non limitarsi a disegnare strategie da una scrivania, lontani anni luce dalla verità dei territori. L’Ogliastra non è una cartina muta", scrive ancora il gruppo civico.

"I tempi si fanno sempre più stretti. La pazienza è finita. Non abbiamo ancora compreso quali siano le linee guida reali che intendete seguire per l’Ogliastra, mentre in altre zone dell’isola vi siete spesi in modo tempestivo e pubblico. Perché da noi no? Concludiamo quindi con un invito formale e non più rinviabile a fissare, entro brevissimo termine, una data certa per un incontro pubblico in Ogliastra, alla presenza dei Sindaci, dei rappresentanti del territorio, degli operatori sanitari e dei cittadini. Non accetteremo ulteriori silenzi. Saremo presenti, come sempre, con le nostre voci, le nostre denunce e il nostro coraggio civile", conclude la lettera del gruppo civico.