"È un processo che ha avuto una dimensione mediatica così critica da mettere a rischio persino le persone che ne sono coinvolte. Edoardo Capitta, che allena in maniera amatoriale una squadra di una parrocchia di Genova, più volte dagli spalti è stato chiamato stupratore". Sono le parole, durante l'ultima udienza prima della pausa estiva per quanto riguarda il processo che coinvolge Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di due studentesse, una italiana e l'altra norvegese, dell'avvocato della difesa, Mariano Mameli. Il legale ha posto anche l'accento sulla mancanza dell'incidente probatorio. "Perché la ragazza che era l'unico teste diretto di quanto accaduto quella sera non è stata sentita per prima?", ha chiesto Mameli.

L'avv. Mameli ha poi voluto sottolineare che "quello che accadde in quella casa nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 è stato fatto consensualmente, nessuno ha estorto strumentalmente il consenso di nessuno. Questa è stata la conclusione definitiva che abbiamo rappresentato al tribunale oggi. Noi siamo convinti che nessuno dei ragazzi usò mezzi violenti o coartò la volontà di nessuno".

Per l'avvocato Gennaro Velle che rappresenta Francesco Corsiglia con la collega Antonella Cuccureddu, "il collegio difensivo ha espresso tutte le argomentazioni, tutte le motivazioni che possono condurre il tribunale verso una sentenza assolutoria".

L'avv. Cuccureddu, al termine dell'udienza, ha ribadito la presenza di tre versioni di quanto accadde: "una versione è quella della ragazza, una è quella degli altri cinque cioè i quattro imputati più l'amica, e poi ce n'è una terza che è quella del pm e della parte civile che prendono un pezzo di quello che dice la ragazza e la smentiscono per l'altra metà". 

Il collegio giudicante, presieduto da Marco Contu insieme a Marcella Pinna e Alessandro Cossu, ha programmato le prossime udienze per lunedì 1 e martedì 2 settembre, con la possibilità di un ulteriore giorno. La difesa di Capitta, rappresentata dall'avvocato Mariano Mameli, ha tenuto la sua ultima arringa stamattina.

I fatti contestati risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, quando si sarebbe verificata la presunta violenza denunciata dalla studentessa di 19 anni, avvenuta nella villetta di Porto Cervo della famiglia Grillo dopo una serata al Billionaire.

Durante la requisitoria, il procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, ha richiesto la condanna di tutti gli imputati a nove anni di reclusione, considerando le attenuanti generiche e le conseguenze accessorie.