"Ancora una morte con il taser. Non è la prima volta che accade. Prima di lui pochi mesi fa un ragazzo di 30 anni. Uso di scariche elettriche per contenere il disagio, provocando effetti fisici e psichici devastanti. A volte la morte. Si può ancora consentire l'uso di strumenti di tortura legalizzata?". Sono le parole, attraverso un post su Facebook, della garante per i detenuti della Sardegna, Irene Testa, in merito al caso, avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi, del 57enne di Sassari, Giampaolo Demartis, arrestato a Olbia con un taser, e successivamente morto in ambulanza.

I FATTI

Giampaolo Demartis, 57enne di Bultei, è stato bloccato con il taser dai carabinieri dopo un episodio di violenza a Olbia ed è poi deceduto mentre veniva trasportato in ambulanza verso l'ospedale.

La vicenda è avvenuta nel quartiere di Santa Mariedda, quando l'uomo, residente a Sassari, ha iniziato a creare scompiglio, mettendo in allarme i passanti e attaccando sia civili che militari intervenuti. Durante il tragitto in ambulanza, l'uomo ha subito un arresto cardiaco e non è stato possibile rianimarlo nonostante i tentativi del personale medico del 118.

Secondo le prime informazioni, l'uomo era in uno stato di totale perdita di controllo, portando i carabinieri a utilizzare il taser per fermarlo. Durante l'arresto, il 57enne avrebbe anche ferito un militare al volto. Il Sindacato Indipendente dei Carabinieri ha espresso solidarietà ai propri colleghi, sottolineando che l'intervento è stato condotto con professionalità e nel rispetto delle procedure operative previste per situazioni simili. La Squadra Anticrimine della Polizia di Stato sta investigando sul caso. La Procura di Tempio Pausania ha avviato un'indagine sulla morte dell'uomo.

DISPOSTA L'AUTOPSIA

L'autopsia sulla salma di Gianpaolo Demartis verrà eseguita nella tarda mattinata di giovedì 21 agosto, ed è stata disposta dal procuratore della Repubblica del Tribunale di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, che sta supervisionando le indagini al fine di determinare con precisione le cause del decesso.

Al momento, sono in corso approfonditi accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.

MATTEO SALVINI: "NESSUNO SE LA PRENDA COI CARABINIERI"

"E adesso che nessuno se la prenda coi Carabinieri, che hanno difeso sé stessi e dei cittadini aggrediti, facendo solo il proprio dovere". Lo scrive sui social il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, in merito alla vicenda.