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C’è anche una giovane ricercatrice dell’Università di Cagliari tra le dieci vincitrici del premio “Milla Baldo Ceolin”, il riconoscimento assegnato ogni anno dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) alle migliori neolaureate in fisica teorica.
Michela Sestu, laureata magistrale in Fisica all’Ateneo cagliaritano, è stata premiata per la sua tesi dal titolo “Elastic and inelastic neutrino scattering on argon”, dedicata allo studio delle interazioni dei neutrini con nuclei ed elettroni a basse energie.
La cerimonia si è svolta il 4 novembre a Firenze, presso il Galileo Galilei Institute (GGI), centro nazionale dell’INFN in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, e ha visto la partecipazione del presidente dell’INFN Antonio Zoccoli, del direttore del GGI Fulvio Piccinini, della rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci e della professoressa Stefania Salvadori del Dipartimento di Fisica e Astronomia fiorentino.
Il premio, giunto alla quinta edizione, porta il nome di Massimilla Baldo Ceolin, detta Milla — pioniera della fisica delle particelle, prima donna a ottenere una cattedra all’Università di Padova e figura di riferimento internazionale nel campo. L’iniziativa è pensata per valorizzare il talento delle giovani ricercatrici e favorire la loro presenza in un settore scientifico ancora fortemente competitivo.
Dopo la laurea, Michela Sestu ha proseguito la propria attività accademica come dottoranda di ricerca all’Università di Cagliari, dove continua a occuparsi di fenomenologia del neutrino. Il suo lavoro si concentra sull’analisi delle interazioni tra neutrini e materia a basse energie, un tema cruciale per la comprensione dei processi fondamentali dell’Universo e per le ricerche in corso nei principali laboratori internazionali.
Oltre a Michela Sestu, il premio INFN è stato assegnato ad altre nove neolaureate provenienti da atenei italiani, tra cui Torino, Firenze, Catania, Trieste, Ferrara, Pisa e Roma.
La giornata si è conclusa con l’evento “La fisica nucleare e i raggi cosmici al Garbasso”, che ha offerto alle partecipanti una visita all’Istituto di Fisica di Arcetri e un approfondimento sui temi della radioattività, dei raggi cosmici e della fisica nucleare, in un ideale passaggio di testimone tra la tradizione scientifica e le nuove generazioni di ricercatrici.









