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Le zone rurali del Cagliaritano stanno facendo i conti con i danni causati dalle violente tempeste degli ultimi giorni tra Monastir, Pimentel, Barrali, Senorbì e la zona circostante a Cagliari, ma gli effetti si sono estesi ben oltre.
Le piogge intense e la grandine hanno distrutto raccolti, pascoli e strutture agricole, provocando gravi perdite per agricoltori e allevatori. Tra le produzioni più colpite ci sono i vigneti e gli oliveti, comprese numerose coltivazioni biologiche.
"In poche ore, interi filari sono stati abbattuti o danneggiati in modo irreversibile. Le perdite si estendono anche ai prodotti in pieno campo: angurie, meloni e ortaggi, già in piena raccolta, risultano in molti casi completamente compromessi - spiega Coldiretti - Particolarmente grave è la situazione delle foraggere: ettari andati distrutti o danneggiati con conseguenze dirette sugli allevamenti che rischiano ora di non avere a disposizione la base alimentare necessaria per il bestiame. Si tratta di un danno che non si esaurisce nell'immediato, ma che avrà ripercussioni per mesi sulla sostenibilità economica delle aziende".
Il maltempo ha colpito anche le strutture agricole: le serre sono state gravemente danneggiate e in alcuni casi completamente distrutte dalla grandine, mentre i macchinari resi inutilizzabili e i corpi aziendali compromessi aggravano la situazione, rendendo ancora più complicata la ripresa delle attività. Questo scenario dipinge un ritratto di un'area agricola colpita nel nucleo della sua capacità produttiva.
"I danni sono importanti - dichiarano Giorgio Demurtas e Giuseppe Casu, presidente e direttore di Coldiretti Cagliari - molte amministrazioni stanno già procedendo per l'attivazione dello stato di calamità naturale. Auspichiamo che l'assessorato regionale all'Agricoltura possa stanziare presto risorse economiche per compensare le perdite e i danni che, in molti casi, corrispondono a un intero anno di lavoro, in particolare su alcune colture e sulle foraggere".