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Circa il 30% degli adolescenti pensa che vi sia carenza di cibo nella propria zona, mentre il 73% crede che non tutti in Italia possano accedere a un'alimentazione sana. Il 41% si sente influenzato dagli annunci pubblicitari quando fa la spesa, mentre il 35% prova disagio nel confrontarsi con le abitudini alimentari degli altri su Internet. Sono alcuni dei risultati di un'indagine nazionale realizzata da ActionAid con Webbon Lab tra gli adolescenti da cui emerge "come per i giovani la povertà alimentare è vicina e quotidiana".
"La povertà alimentare - dice ActionAid - ha tanti volti diversi quando è vissuta in adolescenza: non solo disponibilità e prezzo del cibo, ma relazioni, identità, salute mentale e soprattutto possibilità di scelta". L'attenzione si sposta dal "quanto si mangia" alla possibilità effettiva di scegliere cosa, come, quando e con chi mangiare. Quando la scelta manca, il disagio si traduce "in esclusione dalla socialità e perdita di dignità, con ricadute su autostima e benessere psicologico".
Un'altra analisi, "Il malessere invisibile di non poter scegliere. Secondo rapporto su adolescenti e povertà alimentare in Italia", è stata realizzata da ActionAid insieme all'Università degli Studi di Milano, Percorsi di Secondo Welfare nell'ambito del progetto DisPARI, e al centro ci sono le voci di ragazze e ragazzi che vivono nelle aree metropolitane di Milano, Roma e Napoli. Dalle interviste raccolte emergono rinunce silenziose e strategie per normalizzare la mancanza di opportunità: c'è chi evita inviti e momenti conviviali "per non pesare", chi dice "non ho fame" per lasciare cibo ai fratelli, chi si prende cura dei più piccoli o cucina per la famiglia.
"Quando si rinuncia a una pizza con gli amici o si evita un invito per vergogna di dover ammettere che non si può - spiega Monica Palladino, curatrice della ricerca - non è solo una rinuncia ma una frattura nella socialità, che può lasciare segni sulla dignità e sul benessere psicologico di ragazzi e ragazze".
A giudizio di ActionAid per sostenere davvero gli adolescenti occorre andare oltre la sola distribuzione di cibo. "Servono politiche strutturali di protezione sociale come reddito, casa, lavoro dignitoso e servizi essenziali, affiancate da mense scolastiche universali e da politiche alimentari capaci di garantire a tutte e tutti accesso a cibo adeguato e di qualità - afferma Roberto Sensi, Responsabile Programma povertà alimentare per ActionAid Italia -. Sul territorio ci sono esperienze importanti di solidarietà e innovazione, ma non basta rafforzare le filiere dell'assistenza: serve un welfare più forte, capace di garantire diritti e non solo di rispondere ai bisogni".