E' un volto stravolto dalla delusione quello di Gianmarco Tamberi, che si infrange sul muro dei 2.21 e manca la qualificazione ai Mondiali. Per Marcell Jacobs il percorso iridato si ferma in semifinale: sesto nella sua batteria a 10"16, troppo poco per sperare di competere coi migliori del pianeta.

Quattro anni fa ci avevano regalato uno dei pomeriggi più iconici della storia dello sport italiano, quando a distanza di pochi minuti vinsero l'oro rispettivamente nel salto in alto e nei 100m di atletica. Due campionissimi che oggi devono fare, tuttavia, i conti con l'età che avanza, gli acciacchi fisici e lo smalto dei tempi migliori ormai andato.

Ma la delusione è evidente nelle parole dei due atleti, che non lasciano spazio a consolazioni. Così Tamberi: "C'è poco da dire. Il rammarico c'è e dispiace perché le sensazioni nel riscaldamento erano buone. Non ho fatto neanche un salto giusto purtroppo. Sono arrabbiato perché è un risultato pietoso, fa male. L'anno scorso non avevo voglia di andare avanti e ora utilizzerò questa rabbia per continuare. Non vedo l'ora di iniziare la preparazione. Sono comunque orgoglioso dei nostri ragazzi che scendono sempre in pedana lottando. Ora voglio solo tornare a casa dalle mie donne", commenta Gimbo ai microfoni Rai.

Una batosta per Jacbos: "Devo prendermi un po' di tempo per capire se ne vale la pena di continuare a soffrire. So che non sono quello da 10"16 però in questo momento questo sto correndo. La stagione è stata quella che è stata. L'anno scorso era andato vicino al personale. Mi ero fatto una promessa: dopo una stagione difficile avrei pensato bene al futuro". Parole che aprono a scenari incerti, dunque, quelle del primo atleta italiano a vincere una corsa nei 100m.

Di certo, entrambi, avranno bisogno di un po' di tempo per metabolizzare e, tuttalpiù, rivedere le rispettive strategie in ottica di nuove sfide che si prospettano nel loro cammino.