Il Cagliari è salvo. E con lui Davide Nicola, che aggiunge un’altra impresa al suo curriculum da specialista nelle missioni salvezza. “Molto importante anche per me – ha dichiarato –, la salvezza è arrivata al momento giusto: sono molto contento anche perché questo traguardo è arrivato a fronte di una bella prestazione. Nell’ultimo periodo non eravamo al completo. Abbiamo sempre avuto una nostra identità”.

Una gioia condivisa con tutto l’ambiente rossoblù. “Quando sono venuto qui avevo intenzione di costruire qualcosa – ha aggiunto – ora vediamo se è possibile salvarsi magari prima. Sono grato di essere qui: è un contesto speciale. Bravi i tifosi: ci stavano caricando ancor prima di entrare in campo. Bravi i giocatori per la loro dedizione. E grazie anche a me stesso”. Poi una nota tattica e un sorriso per l’esordio di Pintus: “Se il Venezia non ci ha fatto male, è merito del Cagliari. Il debutto di Pintus? Un premio per il ragazzo e per la Primavera di Pisacane”.

Sul fronte opposto, Eusebio Di Francesco non cerca scuse per un Venezia che ora vede la Serie B a un passo. “Non ho visto il Venezia, il Cagliari ha meritato di vincere. Non ci sono alibi e giustificazioni: siamo stati ben altro in questo campionato, spesso abbiamo dilapidato i risultati, questa volta non abbiamo dilapidato nulla, non siamo scesi in campo”.

Il tecnico ammette tutta la sua frustrazione: “Sono dispiaciuto, oggi fatico a trovare spiegazioni. E quale gara se non questa meritava motivazioni?”. L’ultima speranza passa dall’ultima giornata. “Io per primo devo rimboccarmi le maniche per la prossima gara – ha detto – dobbiamo vincere e aspettare gli altri risultati. Dobbiamo ripartire dal contrario di quello che abbiamo fatto oggi”.