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Una condanna pesante, quella pronunciata dal Tribunale di Tempio Pausania nei confronti dell’ex sindaco di Buddusò Giovanni Satta. All’ex consigliere regionale nella giunta Solinas è stata inflitta in primo grado una pena di otto anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.
A firmare la sentenza il collegio presieduto dalla giudice Caterina Interlandi, che ha accolto in pieno le conclusioni della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari. L'inchiesta, coordinata dalla pm Rosanna Alleri, ha portato alla luce una rete criminale attiva tra Sardegna e Albania, specializzata nel commercio di eroina e cocaina destinate al mercato isolano.
Insieme a Satta è stato condannato anche Simone Canu, 37 anni, originario di Olbia, per il quale è stata stabilita una pena di sette anni e sei mesi. Secondo gli inquirenti, entrambi avrebbero avuto ruoli chiave nell'organizzazione: Canu come esecutore operativo, Satta invece come figura di collegamento, in grado di favorire i contatti tra i gruppi criminali albanesi e i canali locali.
Lo stesso Satta, da subito dichiaratosi innocente, ha commentato così la sentenza: “Andare avanti diventa molto pesante. Dal processo è emerso che non ho fornito macchine, tramite testimoni e documenti ho dimostrato il contrario di quanto diceva l’accusa”.
“Ora siamo ‘obbligati’ a rispettare la sentenza, ma faremo appello. Voglio dimostrare la mia innocenza, per mio figlio, la mia famiglia e tutte le persone che mi stimano e credono in me”, conclude.