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Con l'uso di lacrimogeni, un elicottero a bassa quota avrebbe originato un rogo nei campi adiacenti a Decimomannu durante la protesta antimilitarista organizzata dal comitato A foras che si è tenuta sabato scorso, 15 giugno.
Il consigliere regionale Valdo Di Nolfo: "Le immagini di Decimomannu meritano una profonda riflessione e pongono seri interrogativi sul piano della proporzionalità dell'intervento utilizzato dalle forze dell'ordine nei confronti dei manifestanti. L’utilizzo di un elicottero a bassa quota, combinato al lancio di lacrimogeni in un’area agricola già soggetta a forte siccità, ha messo a rischio non solo l’incolumità dei manifestanti, ma anche l’equilibrio ambientale e la sicurezza collettiva".
L'invito del consigliere è aperto "a tutti i parlamentari sardi, di ogni schieramento politico, affinché presentino un’interrogazione urgente al Governo, per accertare le responsabilità istituzionali e verificare il rispetto delle norme di sicurezza e dei diritti costituzionali durante l’operazione di ordine pubblico".
"La Sardegna - regione che paga il conto più salato ospitando il 66% delle servitù militari di tutta Italia - non può essere trattata come una zona di esercitazione permanente: è terra viva, abitata da cittadini che hanno il diritto di manifestare senza temere per la propria sicurezza. In un momento in cui la nostra isola è chiamata a ripensare il proprio rapporto con le servitù militari, episodi come questo ci ricordano quanto sia urgente riportare al centro la democrazia" conclude Di Nolfo.
L'onorevole di Nolfo insieme ai parlamentari Sebastian Cocco e Giuseppe Frau avevano già sollevato l'interesse dell'assemblea sarda all'inizio di maggio riguardo alla criticata proposta di legge 1887 sulle servitù militari presentata dalla deputata Paola Maria Chieda di Fratelli d'Italia.