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Beatrice Folchi è stata rilasciata dopo il fermo iniziale da parte della polizia di New York. La 24enne, originaria di Latina ma da anni residente negli Stati Uniti, era stata coinvolta nelle indagini sul sequestro e le torture inflitte a Michael Valentino Teofrasto Carturan, il 28enne italiano di Rivoli (Torino) tenuto prigioniero per circa due settimane in un appartamento di lusso a SoHo, Manhattan.
La giovane, inizialmente fermata insieme al principale sospettato — John Woeltz, trader di criptovalute del Kentucky — non è stata formalmente incriminata. Il procuratore ha scelto al momento di non procedere con accuse nei suoi confronti, in attesa che le indagini facciano piena luce sul suo eventuale coinvolgimento. Ad alcuni conoscenti di Latina, la Folchi avrebbe confidato che si è trattato di “tutto un equivoco”.
Il caso
Carturan era arrivato a New York il 6 maggio 2025 per incontrare Woeltz, con cui aveva avuto in passato rapporti di lavoro nel settore delle criptovalute. Appena giunto nell’appartamento in zona Prince Street, è stato privato di passaporto e cellulare. Da quel momento ha avuto inizio un incubo durato due settimane: l’italiano sarebbe stato seviziato con scariche elettriche, minacciato con una motosega, tenuto legato e sottoposto a continue torture fisiche e psicologiche. L’obiettivo sarebbe stato quello di estorcergli le credenziali di accesso ai suoi wallet digitali, contenenti criptovalute per un valore stimato di circa 30 milioni di dollari.
Il 23 maggio Carturan è riuscito a fuggire e ha chiesto aiuto a un agente del traffico. L’irruzione della polizia ha portato all’arresto di Woeltz nell’appartamento, dove sono stati rinvenuti strumenti di tortura, taser, cavi e immagini della vittima legata e imbavagliata. Il giudice ha disposto la custodia cautelare per Woeltz, ritenuto un soggetto ad alto rischio di fuga (è emerso che possiede anche un elicottero privato).