Proseguono senza tregua i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, con un bilancio sempre più drammatico: tra le decine di vittime nelle ultime 24 ore, anche due membri dello staff del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Ibrahim Eid e Ahmad Abu Hilal, uccisi in un attacco alla loro casa a Khan Yunis. Con loro, sono morti anche i nove figli della pediatra Alaa Najjar. “Siamo devastati… oggi, ancora una volta, ribadiamo il nostro urgente appello al rispetto e alla protezione dei civili a Gaza”, ha scritto la Croce Rossa.

Mentre il ministero della Salute di Hamas conta almeno 38 morti e 204 feriti solo nelle ultime ore, la popolazione lotta contro la fame. La BBC riporta testimonianze strazianti: donne denutrite incapaci di allattare e assalti disperati ai pochi camion umanitari in arrivo. Intanto, l’Italia cerca di intervenire: “Nove dei primi 15 camion di aiuti finanziati dal governo italiano sono arrivati a Kerem Shalom”, ha fatto sapere la Farnesina.

Preoccupazione anche sul piano diplomatico. Gli Usa, secondo il Jerusalem Post, avrebbero chiesto a Israele di rinviare l’operazione terrestre per non ostacolare i negoziati sugli ostaggi. Ma Israele frena: una volta avviata, l’offensiva non si fermerà.

A Madrid, i ministri degli Esteri europei e arabi chiedono un immediato cessate il fuoco. “Gaza è una ferita aperta per l’umanità”, ha dichiarato il ministro spagnolo Albares.