Prosegue senza sosta la protesta dei lavoratori dell’Euroallumina di Portovesme: è la sesta notte trascorsa a 40 metri d’altezza sul silo e il settimo giorno consecutivo di presidio. La richiesta è rivolta direttamente al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, atteso domani, lunedì 24 novembre. I dipendenti chiedono che «ci siano chiarimenti rispetto alla riunione del 10 dicembre» e che l’appuntamento sia finalmente decisivo.

«Vorremmo – afferma Enrico Pulisci, Rsa Euroalluminache sia una riunione importante e che possa essere risolutiva e non il solito incontro interlocutorio di aggiornamento». Nonostante la fatica, i lavoratori ribadiscono di non avere intenzione di fermarsi: «Siamo stanchi ma determinati e il presidio continua».

Pulisci punta il dito anche sulle disparità di trattamento riservate alle consociate europee della Rusal, la multinazionale russa proprietaria dello stabilimento di Portovesme: «Alla faccia del “prima gli italiani” – aggiunge – da due anni e mezzo in altri Paesi d’Europa le consociate alla Rusal non sono state sottoposte a sanzione. In Italia sì».

Da qui la richiesta al Governo: «Che si lavori: fondi subito per la sopravvivenza dello stabilimento. Se no, revoca delle sanzioni e prospettiva di rilancio produttivo». In gioco, ricorda ancora Pulisci, ci sono «300 milioni di euro di investimenti e 1.500 buste paga equivalenti».

«Che si diano una mossa. Noi continuiamo e siamo determinati», conclude il rappresentante sindacale.