Rivoluzionare l'organizzazione delle cure attraverso la telemedicina per promuovere percorsi più equi e sostenibili, trattamenti personalizzati di medicina di precisione, e ridurre i ricorsi impropri al pronto soccorso e agli ambulatori, con conseguenti benefici sul sistema sanitario in termini economici e di tempi d'attesa.Questi obiettivi, che sembrano usciti da un libro di fantascienza, sono invece al centro del progetto Telemaco-S, sviluppato dall'Università di Sassari nell'ambito del programma di ecosistema e.Ins per promuovere l'innovazione in Sardegna.

I progetti del bando e.Ins sono nati nell'ateneo di Sassari in un momento molto delicato, durante il blackdown per il covid, come spiega il rettore Mariotti: "Noi abbiamo studiato, abbiamo indagato, abbiamo scelto l'argomento e i temi principali della ricerca, studiato tutte le regole di ingaggio al progetto, lo abbiamo scritto e abbiamo partecipato alla selezione. Il progetto è arrivato quarto in Italia, è una grande soddisfazione per un piccolo ateneo come il nostro".

Cosa è Telemaco-s, lo spiega il prof Casu: "Telemaco-s è un progetto sperimentale di telemedicina inserito all'interno di e-Ins, un complesso ecosistema di investimenti finanziato dal Pnrr, destinato all'innovazione tecnologica in Sardegna".

L'innovativo progetto lanciato da EIns coinvolge dieci grandi aree tematiche chiamate spock. Il primo spock si concentra sulla medicina preventiva e sulla sanità, con due componenti principali. Il primo riguarda la genomica e è gestito dal professor Cucca, il quale utilizzando l'analisi del genoma di una parte della popolazione sarda, può prevedere lo sviluppo di malattie croniche a lungo termine. La seconda parte del progetto, chiamata Telemaco-s, si focalizza sul trasferimento tecnologico e la ricerca in varie aree.

Grazie alla collaborazione tra l'Università e l'Aou di Sassari, verranno sviluppate 9 aree cliniche e 6 servizi di telemedicina, tra cui telerefertazione, teleconsulto, televisita e telemonitoraggio. La stretta collaborazione con lo Spock 6 e lo Spock 10 ha garantito un elevato livello di sicurezza informatica dei dati dei pazienti. Inoltre, è stata creata un'app che, tramite la creazione di un avatar, supporta i pazienti nel loro percorso riabilitativo direttamente a casa, offrendo un supporto sincronizzato e strutturato a distanza. Addirittura, grazie all'utilizzo di un visore di realtà virtuale, i pazienti possono svolgere le loro attività riabilitative nel loro ambiente preferito.