“Durante la festa di San Giovanni a Sennori, sei giovani sono rimasti vittime di un’aggressione brutale a colpi di coltello. Una violenza efferata, improvvisa, scaturita nel cuore di una manifestazione che vedeva la presenza di migliaia di cittadini.  Nonostante l’esiguità del personale disponibile, i Carabinieri in servizio sono intervenuti con tempestività ed efficacia, identificando e consegnando immediatamente alla giustizia l’autore dell’aggressione. Questo è il volto autentico dell’Arma in Sardegna, pochi uomini, pochi mezzi, ma una determinazione assoluta nel garantire sicurezza e legalità”. Lo scrive in una nota il segretario generale regionale del Sindacato Indipendente Carabinieri (SIC), Michele Tangianu.

“Ed è proprio su questo che la Segreteria Regionale del Sindacato Indipendente Carabinieri (SIC) richiama con forza l’attenzione delle Autorità di vertice e del Governo: non si può più far finta di niente – prosegue Tangianu – La Sardegna continua a soffrire una carenza cronica di organico, con conseguenze gravi per la sicurezza del territorio e per le condizioni di lavoro dei Carabinieri”.

In particolare, il rappresentante sindacale segnala “la presenza di reparti sottodimensionati, costretti a garantire l’Ordine Pubblico in eventi con decine di migliaia di partecipanti con appena 4 o 5 militari impiegabili; l’urgenza di rivedere i criteri del piano nazionale dei trasferimenti (Ge.Tra.), eliminando vincoli e requisiti che impediscono l’assegnazione di rinforzi sull’isola; la necessità di destinare un contingente straordinario di militari provenienti dai cicli formativi, e favorire il rientro del personale originario della Sardegna attualmente impiegato in altre Regioni”.

“La Segreteria Regionale SIC Sardegna, nel solco delle direttive e del pensiero della Segreteria Generale Nazionale, ha già formalizzato tali richieste presso i competenti Comandi e continuerà a sostenere ogni iniziativa utile per ripianare una situazione ormai non più sostenibile – fa sapere Michele Tangianu – I Carabinieri sono sempre in prima linea, anche quando le condizioni sono inaccettabili. Ma non è più accettabile che, a fronte di migliaia di cittadini radunati per una festa popolare, le Istituzioni demandino la gestione della sicurezza a un manipolo di uomini lasciati soli”.

“La sicurezza non può essere un dovere a senso unico. È tempo che lo Stato investa nei propri servitori. La Sardegna non può più aspettare. Ci complimentiamo con i Carabinieri intervenuti per il tempestivo ed efficace intervento e ribadiamo, con forza e convinzione, che il SIC sarà sempre a fianco di chi, nonostante tutto, garantisce la sicurezza dei cittadini” conclude il segretario generale regionale del Sindacato Indipendente Carabinieri.