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Il settore turistico e alberghiero è tra quelli con il più alto tasso di irregolarità. Nell’estate 2024 circa il 73 % delle imprese controllate riportavano irregolarità a livello contrattuale.
Il lavoro irregolare si può presentare in due forme: il cosiddetto lavoro in nero, cioè la completa assenza di un contratto e conseguentemente anche di un’adeguata assicurazione, ferie, tredicesima o contributi e quello regolare solo in parte, un contratto parttime sulla carta ma che di fatto si trasforma in un lavoro fulltime, questo presenta le stesse problematiche ma con delle conseguenze leggermente più contenute.
Questi tipi di “contratti” possono portare a: Orari estenuanti, turni fino a 12–14 ore al giorno senza riposo settimanale, spesso su più giorni consecutivi; retribuzione ben al di sotto del minimo, anche quando c’è contratto, si registrano retribuzioni tra i 3 e 5 € all’ora, ben sotto la tabella del contratto collettivo nazionale e scarso ricorso alle tutele legali, pochi denunciano per paura di perdere le stagioni successive o di essere esclusi da ambienti locali.
Essendo la Sardegna una regione che per la maggior parte vive di turismo è strettamente colpita da questa problematica, nel 2023 l'Ispettorato del Lavoro ha rilevato un impressionante 76% di irregolarità nelle attività di alloggio e ristorazionedell’isola, con circa il 22% dei lavoratori coinvolti nel lavoro in nero.
Nel 2024 invece, su 1.141 controlli nel settore turistico, il tasso di violazioni è stato del 55,2%, con frequenti casi di orari non rispettati, lavoro in nero, criticità sulla sicurezza e condizioni contrattuali “grige”.
Secondo una stima della Cgia di Mestre, in Sardegna ci sono quasi 84.000 lavoratori in nero, concentrati per la maggior parte nel settore alberghiero e in quello della ristorazione.
Per contrastare questo fenomeno le istituzioni stanno aumentando i controlli e inasprendo le pene. In provincia di Sassari sono state controllate 53 aziende tra ristorazione, commercio, edilizia e agricoltura. E sono stati trovati 47 lavoratori irregolari su 226 esaminati. Ci sono state sanzioni per 174.000 € e sono state sospese sei imprese.
Mentre in provincia di Nuoro su 18 aziende ispezionate e 61 lavoratori verificati, 41 erano irregolari e anche in questo caso sono arrivate sanzioni per circa 38.000 €.