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Un nuovo approccio organizzativo, chiamato "See and Treat", fa il suo debutto al Pronto Soccorso dell'ospedale San Francesco di Nuoro, diventando così il primo ospedale in Sardegna ad adottare questo modello.
Questo metodo è stato riconosciuto dalle linee guida ministeriali come un modo efficace per ridurre i tempi di attesa e la permanenza in Pronto Soccorso per i pazienti con condizioni non urgenti, contribuendo così a ridurre il sovraffollamento e migliorare l'efficienza.
La Regione Sardegna ha scelto Nuoro come sede per il lancio sperimentale del "See and Treat" in Sardegna, anche se questo approccio è già presente in Toscana da circa 10 anni e sta iniziando a essere implementato in altre regioni. Il sistema sarà pienamente operativo presumibilmente entro novembre, con l'apertura del servizio ambulatoriale per pazienti con patologie a bassa intensità dal lunedì al venerdì, dopo un periodo di rodaggio e aggiornamento del sistema operativo attuale.
"See and Treat" è un concetto che punta a ridurre il sovraffollamento nei Pronto Soccorso, soprattutto causato dalla presenza di pazienti con problemi di salute minori che non richiedono cure urgenti. Questo nuovo percorso mira a ottimizzare i servizi di emergenza-urgenza, offrendo un approccio più efficiente e mirato alle esigenze dei pazienti.
"L'ambulatorio See and Treat, gestito dagli infermieri - spiegano la direttrice del Pronto soccorso Michela Matta e l'Ifo (Incarico di Funzione Organizzativa) Pietro Pittalis - assieme ad altri elementi, ha la finalità di dare una risposta tempestiva ed efficace ai pazienti con problemi sanitari a bassa complessità che potrebbero essere gestite sul territorio ma per le note criticità della medicina territoriale (mancanza di medici di base e di guardie mediche) finiscono con il presentarsi in Pronto Soccorso determinando sovraffollamento".
Il modello di risposta assistenziale si concentra sul trattamento di urgenze minori predefinite attraverso l'implementazione di protocolli medico-infermieristici specifici, definiti a livello aziendale. Questo approccio è progettato per gestire casi caratterizzati da una bassa intensità di cura e da una complessità diagnostica e organizzativa limitata che si presentano al Pronto Soccorso. Va sottolineato che il See and Treat non è adatto per la gestione di sintomi che richiedono approfondimenti aggiuntivi.
Grande aspettativa dalla Direzione strategica dell'ASL 3: "L'avvio sperimentale dell'ambulatorio Sea and Treat - afferma il commissario straordinario, Angelo Zuccarelli - risponde alle indicazioni regionali di riequilibrio territoriale dell'assistenza, rappresenta in questo senso un'evoluzione rispetto ad altre esperienze italiane di See and Treat a base ospedaliera e stabilisce un collegamento con realtà analoghe che da molto tempo, soprattutto in Gran Bretagna, hanno trasformato la risposta alle piccole urgenze, riducendo drasticamente il ricorso alle strutture di Pronto Soccorso".