Negli ultimi mesi il fenomeno del porto abusivo di armi da taglio è tornato con drammatica frequenza al centro delle cronache nazionali, coinvolgendo spesso ragazzi giovanissimi e trasformando banali discussioni in tragedie. Anche la Sardegna, purtroppo, non è estranea a questo trend: recentissimi gli episodi di Bosa e Quartu Sant’Elena, dove in poche ore una lite al bar ha lasciato a terra un quarantenne gravemente ferito e un diverbio tra minorenni ha spedito un tredicenne in ospedale. Senza scordare il tragico episodio di Bari Sardo, dove lo scorso 1 marzo, la notte di Carnevale, è stato assassinato il giovane Marco Mameli, 22enne di Ilbono.

Appello ai giovani: una lama non protegge

A fronte di questi fatti l’Arma dei Carabinieri di Cagliari rivolge un appello ai giovani e alle loro famiglie: portare con sé una lama non offre protezione, al contrario moltiplica i rischi e, in un attimo di rabbia, può distruggere due destini: quello di chi subisce il colpo e quello di chi, dopo averlo inferto, dovrà rispondere davanti a un tribunale di lesioni, più o meno gravi, o, nei casi peggiori, di omicidio.

Sul piano normativo il porto ingiustificato di coltelli è disciplinato dall’articolo 4 della legge 110 del 1975 e, per determinate tipologie, dal nuovo articolo 4bis introdotto con il «Decreto Caivano». Chi viene sorpreso a circolare con unarma da taglio senza valido motivo rischia sino alla reclusione da uno a quattro anni e unammenda fino a 10.000euro; la pena aumenta se il fatto avviene, ad esempio, nei pressi di scuole, locali notturni, manifestazioni o su mezzi pubblici. Per i minorenni, oltre alle responsabilità penali, scatta la segnalazione al Tribunale per i Minorenni e l’avvio di percorsi rieducativi.

Il Comando Provinciale di Cagliari porta questi contenuti nelle scuole attraverso incontri sull’educazione alla legalità che, solo nell’ultimo anno scolastico, hanno coinvolto migliaia di studenti. Al lavoro nelle aule si affianca in città e in tutti i paesi la presenza quotidiana delle pattuglie dei nostri Nuclei Radiomobili e delle nostre Stazioni Carabinieri, un presidio che consente di intercettare situazioni a rischio, fornire consigli e, se possibile, intervenire prima che gli eventi arrivino ad avere un rilievo penale. L’impegno prosegue anche online, dove i l'Arma dialoga con i ragazzi sulle principali piattaforme social per diffondere messaggi di prevenzione e ascolto.

Contromisure

Un coltello in tasca non rende più forti: aumenta soltanto la probabilità che un litigio degeneri. Chi si sente minacciato o teme per la propria sicurezza può rivolgersi con fiducia a un adulto, a un insegnante o chiamare il 112, operativo ventiquattr’ore su ventiquattro. Alle famiglie si chiede di non sottovalutare segnali come la curiosità insistente per le lame o l’acquisto di oggetti potenzialmente lesivi, mentre gli esercenti sono tenuti a rispettare il divieto di vendita di armi bianche ai minori.

La sicurezza è un gioco di squadra: dialogo, rispetto e responsabilità sono gli strumenti più efficaci per disinnescare la rabbia prima che diventi violenza. L’Arma dei Carabinieri di Cagliari continuerà a fare la propria parte, sul territorio e nelle scuole, perché i giovani possano costruire il loro futuro liberi dalla paura e dalla tentazione di portare con sé una lama.