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Nel quartiere di Villanova, a pochi passi dal centro storico di Cagliari, sorge uno dei monumenti più antichi e significativi della Sardegna cristiana, la basilica di San Saturnino.Luogo di culto e crocevia millenario di fede, arte e storia.
La basilica, nata sulle ceneri di una necropoli, è dedicata al giovane martire cagliaritano Saturnino, condannato alla pena capitale nel 304 per non aver rinnegato la sua fede cristiana durante le persecuzioni di Diocleziano.
Il primo riferimento storico documentato risale al VI secolo, quando il vescovo Fulgenzio di Ruspe soggiornò in un monastero adiacente alla basilica.
L’impianto originario, a pianta a croce greca con cupola centrale, è testimone dell’architettura bizantina, ancora visibile nella struttura centrale e nella disposizione degli spazi. Ma fu tra il 1089 e il 1119, con l’arrivo dei monaci benedettini provenzali di San Vittore di Marsiglia, che la Basilica di San Saturnino assunse un nuovo volto, in stile romanico-provenzale, con materiali locali, la basilica fu consacrata come luogo di culto e centro monastico.
Nel corso dei secoli, l’edificio passò diversi momenti: danneggiata durante l’assedio aragonese del 1324; parzialmente demolita nel Seicento per fornire materiali alla cattedrale; ristrutturata più volte e subì nuovamente dei danni durante i bombardamenti del 1943. Soltanto nel secondo dopoguerra iniziarono restauri strutturali importanti, conclusi con la riapertura nel 1996.
Oggi, passeggiando tra le colonne di marmo rosso, le absidi romaniche e i resti dell’antica necropoli, si percepisce l’enorme stratificazione storica del sito. San Saturnino non è solo la basilica cristiana più antica della Sardegna ma è anche il racconto di una cultura sospesa tra l’eternità dei martiri e le ferite del tempo. Uno spazio sacro che continua a parlare, a chi sa ascoltare, della profonda identità spirituale di Cagliari.