Nata come semplice connessione trà più zone della città Porta Cristina con il passare dei decenni è diventata testimone della storia cagliaritana.

Affacciata su Piazza Arsenale, rappresenta l’accesso più iconico allo storico quartiere Castello. La struttura neoclassica, costruita nel 1825 per volontà dei Savoia, segna il punto in cui la città fortificata incontra l’esterno delle mura. Oggi è tappa obbligata per chi visita il capoluogo sardo, ma la sua origine affonda in un preciso momento di trasformazione urbanistica e politica.

Voluta da Carlo Felice di Savoia nel 1824 e dedicata alla moglie, Maria Cristina di Borbone, la porta fu progettata dal conte Carlo Pilo Boyl e realizzata da Efisio Fanari. Fu realizzata per sostituire la più antica Porta del Soccorso, un passaggio medievale scavato nel tufo, considerato ormai obsoleto. Porta Cristina fu quindi concepita per rendere più agevole e diretta la connessione tra il quartiere fortificato e l’esterno della città.

La porta si affaccia verso piazza Arsenale ed è aperta su quattro lati: a Sud verso il quartiere storico di Castello; a Nord verso l'ex Arsenale, oggi Cittadella dei Musei; a Ovest verso il viale Buoncammino e a Est verso la simmetrica porta de "S'Avanzada", che consente la discesa verso il quartiere storico di Villanova.

La leggenda narra che chi tentava di entrare nel Castello senza autorizzazione, prima dell'apertura della porta, venisse respinto o addirittura gettato dalle mura. Oggi, al contrario, è diventata un belvedere panoramico apprezzato da turisti e cagliaritani.

Restaurata e valorizzata nel 2016, la zona è ora una delle tappe più suggestive della città. Porta Cristina non è solo un passaggio, ma una soglia simbolica tra passato e presente, tra la città fortificata e quella moderna, tra l’identità storica di Cagliari e il suo slancio verso il futuro.