Una rete di società e associazioni fittizie, viaggi e ville di lusso acquistate con fondi pubblici destinati alla tutela del patrimonio costiero della Sardegna. È quanto emerso da un’articolata indagine della Guardia di Finanza di Cagliari, che questa mattina ha portato all’arresto di tre persone e al sequestro di beni e somme di denaro per circa 3 milioni di euro.

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari, ha interessato le province di Cagliari, Roma e Firenze. Gli indagati, cinque in tutto, sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, peculato, sostituzione di persona, falsità materiale e autoriciclaggio.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cagliari, tra il 2020 e il 2024 sarebbe stata creata una vera e propria associazione capace di sottrarre circa 2 milioni di euro provenienti da fondi pubblici destinati alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio costiero sardo.

A capo del gruppo, secondo l’accusa, ci sarebbe stato l’ex direttore pro tempore dell’Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna, che avrebbe utilizzato parenti e persone di fiducia per gestire una rete di 13 associazioni no profit fittizie e una società di capitali riconducibile a lui stesso.

Attraverso queste sigle di facciata, rappresentate da prestanome o da soggetti ignari, sarebbero stati erogati contributi pubblici per progetti e convegni mai realizzati, ufficialmente dedicati alla promozione del territorio e della cultura sarda.

In realtà, il denaro sarebbe stato impiegato per trasferte private, soggiorni di lusso – tra cui la locazione di una villa a Capri – l’acquisto di beni personali, abbigliamento e immobili di pregio, tra cui due ville con giardino nel Cagliaritano.

Le Fiamme Gialle hanno anche accertato operazioni di autoriciclaggio per circa 500mila euro, con cui parte del denaro sottratto sarebbe stato reimmesso nel circuito economico attraverso investimenti e passaggi di proprietà. “L’inchiesta ha permesso di ricostruire un complesso sistema di distrazione di risorse pubbliche attraverso articolate dissimulazioni e false rendicontazioni”, spiegano gli investigatori.

Il GIP del Tribunale di Cagliari ha disposto le misure cautelari personali e patrimoniali, mentre proseguono gli accertamenti per quantificare con precisione l’ammontare complessivo delle somme sottratte e verificare eventuali ulteriori responsabilità.