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La tragedia di Monserrato, dove viveva la 38enne Roberta Pitzalis, morta dopo aver contratto il botulismo in seguito al consumo di guacamole alla “Fiesta Latina” organizzata proprio a Monserrato, riporta l’attenzione su una malattia rara, ma potenzialmente letale.
Come riporta EpiCentro – il portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità – il botulismo è una patologia neuro-paralitica provocata dalle tossine prodotte da alcuni batteri del genere Clostridium. Questi microrganismi si trovano comunemente nel suolo, nei sedimenti marini e in vari alimenti sotto forma di spore, capaci di resistere per anni e di attivarsi quando le condizioni ambientali diventano favorevoli: assenza di ossigeno, bassa acidità e presenza di acqua e proteine.
Il botulismo alimentare si sviluppa quando la tossina è già presente nell’alimento. In Italia, i casi sono spesso legati a conserve vegetali preparate in casa senza adeguate misure di sicurezza, come olive in salamoia, funghi sott’olio o verdure in conserva. Alimenti freschi come pane o insalata non comportano rischio.
Sintomi e decorso
Il botulismo alimentare può colpire a tutte le età e non è trasmissibile da persona a persona. Solitamente i sintomi si manifestano da poche ore a oltre una settimana dopo il consumo dell’alimento contaminato (6 ore 15 giorni). Tuttavia, nei casi di botulismo alimentare che si verificano in Italia la sintomatologia compare mediamente nell’arco di 24-72 ore dopo il consumo dell’alimento contaminato. Ovviamente più precoce è la comparsa dei sintomi più severa sarà la malattia.
La sintomatologia può variare da forme lievi che si auto-risolvono a forme molto severe che possono avere esito fatale. I sintomi più comuni sono:
annebbiamento e sdoppiamento della vista (diplopia)
dilatazione delle pupille (midriasi bilaterale)
difficoltà a mantenere aperte le palpebre (ptosi)
difficoltà nell’articolazione della parola (disartria)
difficoltà di deglutizione
secchezza della bocca e delle fauci (xerostomia)
stipsi.
In molti casi compare anche la ritenzione urinaria. Nelle forme più gravi si assiste all’insufficienza respiratoria che può avere esito fatale per blocco della conduzione nervosa ai muscoli responsabili della respirazione. La sintomatologia caratteristica del botulismo ha una progressione simmetrica (interessa sia l’emisfero destro che quello sinistro del corpo) e discendente (dalla testa, al collo, al torace, fino alla paralisi degli arti) e si manifesta con una paralisi flaccida.
Nonostante la malattia possa essere mortale, se diagnosticata in tempo si risolve totalmente in tempi che possono variare da qualche settimana a diversi mesi. Il trattamento comprende la terapia di supporto alla ventilazione e la decontaminazione intestinale con carbone attivo. Nei casi più gravi può essere necessario il ricorso alla ventilazione assistita nonché alla nutrizione parenterale. La terapia specifica consiste nella somministrazione di un siero iperimmune. Tale siero di antitossine botuliniche, distribuito dal ministero della Salute tramite la rete della scorta nazionale antidoti, deve essere somministrato in prima possibile, senza attendere gli esiti della diagnosi di laboratorio e in ambiente controllato. Pertanto il paziente affetto da botulismo necessita del ricovero ospedaliero, possibilmente in terapia intensiva.
Prevenzione
Per ridurre il rischio, l’ISS raccomanda di seguire scrupolosamente procedure sicure nella preparazione delle conserve: acidificare le verdure con acqua e aceto in parti uguali, pastorizzare i barattoli e usare quantità adeguate di sale o zucchero per bloccare lo sviluppo del batterio. È sconsigliata la preparazione domestica di conserve di carne o pesce, che richiedono sterilizzazione industriale a 121°C.
Il botulismo alimentare è raro, ma ogni caso rappresenta un’emergenza di sanità pubblica: gli alimenti sospetti devono essere immediatamente ritirati e mai assaggiati.
Fonte: Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica