Era scomparso nel nulla oltre due anni fa, facendo perdere ogni traccia di sé. Sandro Arzu, 56 anni, pregiudicato per omicidio e condannato in primo grado per traffico di droga, avrebbe dovuto far rientro entro le 21 ad Arzana, in Ogliastra, per rispettare l’obbligo di soggiorno. Ma quella sera non tornò mai. L’allarme era scattato subito: la sua auto era stata ritrovata con due fori di proiettile sul parabrezza e macchie di sangue all’interno. Le ipotesi più drammatiche si fecero strada, alimentate anche dai suoi precedenti.

E invece Arzu non era scomparso nel nulla né caduto vittima di un agguato riuscito: si era semplicemente nascosto. Dopo oltre due anni di latitanza, i carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato questa mattina alla periferia di Cagliari, nel quartiere San Michele.

L’ultimo episodio noto della sua lunga scia giudiziaria risale al settembre 2021, quando era in regime di semilibertà. In quell’occasione era rimasto ferito in un agguato: si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Lanusei con una ferita d’arma da fuoco tra collo e spalla, accompagnato da un soccorritore. Fin da subito, gli inquirenti esclusero l’ipotesi di un colpo vagante, ritenendo più plausibile un tentativo di esecuzione, verosimilmente legato ai suoi trascorsi criminali.

Il nome di Sandro Arzu è noto da tempo alle cronache giudiziarie sarde. Nel 1993 fu arrestato insieme al fratello Luca per l’omicidio di Bruno Ferrai, ritenuto responsabile della morte del padre dei due fratelli. Per quell’omicidio furono condannati rispettivamente a 26 e 16 anni di reclusione.

Ora, la sua fuga è finita. E per Sandro Arzu si riaprono le porte del carcere.