È stato ritrovato senza vita l’escursionista tedesco di 52 anni di cui si erano perse le tracce mercoledì scorso, dopo che aveva lasciato il rifugio Mulaz, dove aveva trascorso la notte, con l’intenzione di raggiungere il rifugio Rosetta. Dell’uomo non si avevano più notizie da quella mattina, e l’ultimo contatto con i familiari risaliva alla notte precedente, poco prima di mezzanotte.

La denuncia di scomparsa era stata formalizzata sabato presso la polizia tedesca, preoccupata per il prolungato silenzio e il mancato rientro. Solo nella serata di ieri, intorno alle 21, è giunta alla Centrale operativa trentina la prima segnalazione, che ha dato il via alle operazioni di ricerca.

Immediatamente si è attivato il Soccorso alpino di San Martino di Castrozza, in coordinamento con i Carabinieri di Cavalese e Primiero. Sono stati contattati i principali rifugi della zona, ma con esito incerto: nessuna segnalazione utile da Treviso e Pradidali, e nessuna conferma nemmeno al Rosetta circa il passaggio dell’escursionista. Nelle prime ore di questa mattina, anche il Soccorso alpino della Val Biois ha avviato le verifiche nel proprio territorio di competenza.

Approfittando di una breve finestra di tempo favorevole, prevista prima dell’arrivo del maltempo, è decollato l’elicottero dell’Air Service Center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi. A bordo si trovavano un soccorritore della Val Biois e un operatore della Guardia di finanza. Durante il sorvolo lungo il sentiero numero 703, che collega il Mulaz al Rosetta, i soccorritori hanno individuato il corpo dell’uomo nei pressi della Torcia di Valgrande: era precipitato in un canale, finendo tra due massi a circa cento metri di profondità.

Ottenuto il nulla osta dalla magistratura, una seconda squadra è stata elitrasportata in quota per procedere al recupero.